Moscati, deludente il nuovo piano aziendale: restano tutti i problemi

Il pronto soccorso dell'ospedale
Il pronto soccorso dell'ospedale
di Antonello Plati
Domenica 12 Febbraio 2023, 12:51
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Nuovo atto aziendale, vecchi problemi. L'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino, a meno di due anni dal precedente (datato 29 giugno 2021), adotta un nuovo documento organizzativo (che nel corso della prossima settimana sarà al vaglio della Regione Campania per l'approvazione definitiva). Ma nelle 80 pagine, redatte dalla direzione strategica, non c'è traccia di soluzione agli atavici problemi della struttura di Contrada Amoretta (primi fra tutti il sovraffollamento del pronto soccorso e la carenza di medici e infermieri) né si rintraccia un maggiore impulso alle funzioni del plesso Landolfi di Solofra (che le parti sociali avevano chiesto). Ma procediamo con ordine.

Il manager Renato Pizzuti pur considerando «la funzione della risposta all'emergenza-urgenza di primaria importanza» non dispone nessun piano per la gestione del sovraffollamento, con il Moscati che resta una delle poche Aziende ospedaliere in Italia a essere carente in questo senso. «Per le sue peculiarità si legge nell'atto aziendale sempre in riferimento all'emergenza-urgenza il servizio verrà garantito potenziando il servizio di trasporto secondario e potendo far riferimento alla presenza contemporanea di una funzione di medicina e una di chirurgia, oltre alla disponibilità di 4 posti letto di Terapia Intensiva nel caso di stabilizzazioni più complesse».

In aggiunta, si utilizzerà il modello dell'organizzazione a rete: «Il pronto soccorso della città ospedaliera di Avellino, configurato come hub di questa rete, sarà funzionalmente collegato alla funzione di Primo Intervento istituito nella struttura spoke di Solofra (dopo la soppressione, tra le polemiche, dell'altro pronto soccorso, ndr), che dista da esso solo 15,7 chilometri».

Poi arriva l'ulteriore conferma del ridimensionamento del Landolfi, sempre più luogo «di passaggio» che di degenza. Infatti, «per garantire la più corretta e appropriata presa in carico dei cittadini nell'ambito della rete dell'emergenza, i pazienti critici pervenuti all'osservazione del Primo Intervento di Solofra saranno trasferiti attraverso il trasporto secondario all'hub di Avellino».

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Anche «le patologie a bassa gravità e che non richiedono trattamento ospedaliero saranno indirizzate al sistema dell'assistenza primaria, secondo protocolli di appropriatezza condivisi tra 118, Dea di riferimento (hub o spoke) e Distretto». Insomma, il Primo intervento tratterà solo «le urgenze minori» e «offrirà una prima stabilizzazione del paziente ad alta complessità, al fine di consentirne il trasporto nel pronto soccorso». Restando a Solofra, nessun passo indietro sul taglio dei posti letto. Come si legge nella relazione: «Nell'ambito dei presidi l'Azienda ospedaliera rimodula l'offerta assistenziale con la seguente previsione: incremento di 22 posti letto di terapia intensiva; istituzione di 10 posti letto di Chirurgia toracica; istituzione di 2 posti letto di Medicina del lavoro; istituzione di 2 posti letto di Medicina nucleare; aumento di 5 posti letto di Lungodegenti; aumento di 10 posti letto di Recupero e riabilitazione funzionale».

Quindi le soppressioni (tutte a Solofra) di «4 posti letto di Odontoiatria e stomatologia, 15 posti letto di Ostetricia e ginecologia, 10 posti letto di Pediatria». Infine, un breve e poco significativo passaggio sugli eterni lavori di ristrutturazione del plesso della cittadina conciaria (chiuso da quasi due anni) per precisare che «all'esito dell'attività di riqualificazione del Landolfi di Solofra e per effetto di importanti attività tecnico strutturali, è previsto un poliambulatorio erogante prestazioni di specialistica afferenti le branche a visita e la diagnostica». Nessuna indicazione, dunque, sui tempi e le modalità di ripresa delle attività. Per il momento, l'atto aziendale è stato adottato «con il preventivo parere del Collegio di direzione» e potrebbe subire delle modifiche nelle prossime dopo aver informato il Consiglio dei sanitari, i sindaci dei Comuni di Avellino e Solofra e le organizzazioni sindacali. Tuttavia, come detto, il quadro è pressoché identico a quello tracciato a giugno dell'anno scorso. Coi problemi che restano irrisolti.
 

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