Ospedale, rabbia a Solofra:
ricorso e corteo, Petitto media

Ospedale, rabbia a Solofra: ricorso e corteo, Petitto media
di Antonello Plati
Mercoledì 16 Giugno 2021, 08:42 - Ultimo agg. 21:16
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Il tempo stringe. Tra due settimane l'Azienda ospedaliera Moscati, con la ri-adozione dell'atto aziendale, sancirà la soppressione del pronto soccorso del plesso Landolfi di Solofra così come previsto dalla delibera 201 della giunta regionale (approvata lo scorso 19 maggio). Attorno alla questione cresce la mobilitazione istituzionale. E non solo.

Mentre Livio Petitto, consigliere regionale del Gruppo misto, tenta una mediazione, da ultima spiaggia, con il governatore De Luca, la battaglia del sindaco della cittadina conciaria Michele Vignola approda in tribunale. Un ricorso al Tar di Salerno sarà presentato nelle prossime ore: il Comune di Solofra impugna dunque il provvedimento della Regione.

La decisione di ricorrere ai giudici amministrativi è arrivata a margine della conferenza dei capigruppo riunita ieri mattina a Palazzo Orsini. Ma non è l'unica iniziativa. Infatti, gli stessi gruppi consiliari, all'unanimità, hanno deciso di promuovere una manifestazione, la prossima settimana, il 24, quando alle ore 16 Solofra si fermerà: serrande abbassate in tutte le attività commerciali e braccia incrociate anche nel polo conciario. Tutti sfileranno in corteo fino all'ospedale Landolfi. I gruppi consiliari del Comune di Solofra hanno raggiunto l'accordo con le parti sociali, le associazioni datoriali, i comitati civici e diverse associazioni.

Il dibattito intanto prosegue: «C'è stato un difetto di comunicazione da parte dell'esecutivo regionale nei confronti del territorio», dice Livio Petitto che con un altro consigliere regionale irpino, Vincenzo Ciampi (M5s), sostiene sin dall'inizio le ragioni del sindaco Vignola (appoggiato, tra gli altri, anche dal primo cittadino di Avellino Gianluca Festa). «Era necessario - prosegue Petitto - avviare un confronto perché in una riorganizzazione generale dei servizi sanitari doveva essere condivisa una scelta del genere». Il riferimento, naturalmente, è alla soppressione del pronto soccorso che stando a quanto previsto dalla delibera 201 sarà sostituito da un punto di primo intervento: una struttura con funzioni ridotte di stabilizzazione del paziente. «All'Irpinia andavano date garanzie concrete. Solo per fare un esempio, rispetto alla medicina di base che è molto carente in zona. Problemi seri, infatti, ci sono anche a Montoro. Poi penso che anche il servizio di emergenza del 118 andava potenziato. Insomma, c'è stato un problema serio di comunicazione. Noi consiglieri regionali rappresentiamo e veniamo eletti dal territorio, quindi doveva esserci maggiore coinvolgimento». Ora, però è già tutto nero su bianco. E il tempo a disposizione è pure poco.

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«Verifichiamo prosegue Petitto se ci siano i margini per riprendere un dialogo sulla scorta dei dati reali degli accessi al pronto soccorso di Solofra che non possono essere quelli riferiti al 2020 quando eravamo in piena pandemia». Dati, questi ultimi, presi invece in considerazione dalla direzione strategica del Moscati per avanzare la proposta di rimodulazione dell'offerta sanitaria poi avallata dalla Regione. «Vanno rivisti», ribadisce Petitto.

Tuttavia è netta la posizione del presidente De Luca, che venerdì scorso, usando un linguaggio, come al solito, colorito ha detto: «Dobbiamo programmare, non c'è spazio per la demagogia di qualche sindaco imbecille». Nonostante ciò, il consigliere regionale del Gruppo Misto ci crede: «È opportuno riprendere il dialogo su quella che è la proposta della giunta regionale. Auspico che ciò avvenga: noi rispondiamo ai cittadini e loro devono essere coinvolti in una scelta così importante. Come devono esserlo i sindaci, che poi saranno loro ad essere chiamati a spiegare perché sono ridotti servizi del genere».

Nella peggiore delle ipotesi, Petitto chiede: «Se dovesse passare la delibera così com'è, dobbiamo però sapere con certezza cosa si andrà a fare a Solofra e quali saranno i servizi dell'ospedale. Quindi anche in questo caso confermo l'apertura al dialogo partendo dal presupposto che debbano esserci garanzie certe e non provvedimenti calati dall'alto senza un coinvolgimento del territorio». Infine, un appunto: «Non c'è stata alcuna dichiarazione per far capire i motivi della delibera: il criterio di distribuzione dei presidi in regione Campania e quindi nelle altre provincie non mi sembra lo stesso. E non può passare nemmeno l'idea (ne ha parlato sempre De Luca, ndr) che la mancata soppressione del pronto soccorso di Solofra possa incidere per un ritorno al commissariamento della sanità campana». 

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