Palazzo Trevisani, in arrivo un telo
di copertura anti-degrado

Palazzo Trevisani, in arrivo un telo di copertura anti-degrado
di Flavio Coppola
Venerdì 13 Maggio 2022, 09:18
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Pronto il maxi-telone che coprirà le rovine dell'antico Palazzo Trevisani suk Corso.
L'amministratore condominiale non ha dunque perso tempo. Compulsato dall'ultima ordinanza sindacale di fine aprile, l'avvocato Carmine Antonio Ciccarone ha commissionato la realizzazione della nuova copertura del più famoso «buco nero» della città, il palazzo settecentesco che già da prima del terremoto del 1980 versa in una condizione di drammatico degrado. Il telo, che raffigura l'antica facciata, ma senza i segni del tempo che avevano deteriorata prima del terremoto, è stato realizzato e stampato nei giorni scorsi. E sarà montato ad horas dall'impresa ingaggiata dai condomini. Salvo colpi di scena e intoppi dell'ultimo secondo, la logora e poco edificante copertura attuale, che sfregia l'immagine del salotto buono, diventerà un ricordo già a partire da domani mattina. Se l'impresa non riuscirà a reperire in tempi record i grandi mezzi da lavoro necessari al montaggio, la svolta arriverà all'inizio della prossima settimana. Il Comune, del resto, non concede dilazioni temporali.

Con il nuovo telo si aprirà, anche plasticamente, l' era della rinascita di Palazzo Trevisani e della cancellazione dei buchi neri.

Un traguardo che la giunta Festa e gli uffici del quarto piano del Comune, sotto l'egida dell'architetto Luigi De Cesare, hanno inteso finalmente avviare con una serrata azione amministrativa. Non solo al Corso. Ma in tutti i luoghi cittadini in cui insistono stabili, spesso di pregio storico, abbandonati soprattutto dal post terremoto. «Con la sistemazione del telone spiega l'avvocato Carmine Antonello Ciccarone, amministratore condominiale di Palazzo Trevisani ottemperiamo all'ordinanza comunale di fine aprile. Realizzata questa operazione, la prossima settimana, partirà la messa in sicurezza del ponteggio. Quindi, ricevuto lo studio preliminare che abbiamo commissionato nelle scorse settimane, lo sottoporremo all'assemblea per poter deliberare l'avvio della fase di riqualificazione del fabbricato».

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Il condominio sta rispettando una difficile road map, sotto l'occhio attento del Comune. Chiaramente, la vicenda assume una valenza pubblica di grande importanza per il carattere storico dell'edificio, per la sua collocazione nel cuore di Avellino, e per le implicazioni legate all'incolumità pubblica di un rudere che sebbene edificato con criteri di grande solidità a suo tempo oggi presenta chiari elementi di rischio. Erano emersi con forte evidenza nel corso del sopralluogo, anche qui di portata storica, svolto due settimane fa all'interno dell'edificio, alla presenza del sindaco, Gianluca Festa.

Ma ora il condizionale è d'obbligo, perché il lavoro è arduo si starebbe aprendo davvero una fase di rinascita per un gioiello per decenni abbandonato dell'architettura avellinese. Come detto, l'impegno su Palazzo Trevisani rappresenta solo la punta di diamante di un'attività generale su tutte le ferite del post terremoto ad Avellino. Altre 10 ordinanze sindacali, precedute dai provvedimenti dirigenziali del caso, hanno riguardato il celebre edificio fantasma del centro storico, tra via Nappi e Largo Triggio, di fronte a Villa Amendola. E pure tutti i ruderi e gli stabili che insistono sull'asse est che va da Corso Umberto a via Tedesco, fino alla Puntarola.
Una strategia aggressiva, quella dell'amministrazione, che punta sulla contestazione degli importi mai pagati dai proprietari per l'utilizzo del suolo pubblico con le vecchie impalcature, e pure sugli obblighi per la tutela della pubblica incolumità. In pratica, perdurando l'inadempienza da parte dei privati, il Comune può sfruttare la norma che prevede, in mancanza di interventi da parte dei proprietari, l'eventuale acquisizione dei beni al suo patrimonio attraverso una delibera di Consiglio comunale. Procedura, questa, attivata con successo al Corso, per Palazzo Trevisani.

Il restyling dell'edificio attribuirebbe oggettivamente nuovo decoro al Corso. Ma aspettando gli interventi di grande respiro - c'è anche il permesso la ricostruzione del Palazzo del Fraps - si lavora alla piccola manutenzione. Ieri sono partiti i lavori di sostituzione delle aiuole e delle piante nei contenitori del Corso. Un appalto da poche migliaia di euro, gestito dal settore Ambiente, per sostituire erbacce ormai seccate dal sole e dalla carente manutenzione.
 

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