Montevergine, Candelora: festa di incontro e diritti

Balli, canti e riflessioni nell'edizione 2024 della kermesse dedicata a Marcello Colasurdo

Montevergine, Candelora: festa di incontro e diritti
Montevergine, Candelora: festa di incontro e diritti
di Sabina Lancio
Martedì 23 Gennaio 2024, 09:37
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Un manifesto politico e sociale: così Massimo Saveriano, direttore creativo di quella che è divenuta una vera e propria kermesse, ha definito il programma della Candelora 2024 "Aspettando la luce", presentato ieri nei vagoni della funicolare che collega Mercogliano a Montevergine, sotto gli occhi di una Madonna rainbow.

La tradizionale juta dei femminielli al Santuario di Mamma Schiavona, prevista il 2 febbraio e accompagnata da balli e canti popolari, così come le celebrazioni liturgiche, si intrecciano alla lotta per i diritti della comunità Lgbtqi+, attraverso iniziative che partiranno il 29 gennaio, con l'inaugurazione dell'installazione "L'ultima crociata" del napoletano Piergiuseppe Pesce, e termineranno il 3 febbraio, tra devozione, folklore e sociale.
Tra spettacoli censurati e polemiche sollevate ancor prima dell'inaugurazione della mostra neo pop che sarà allestita nella chiesa dell'Annunziata si apre la nuova edizione della Candelora, dedicata quest'anno al compianto Marcello Colasurdo.

«È importante per noi ricordare un cantore e figlio di Mamma Schiavona, autentico esponente della tradizione popolare», ha raccontato Saveriano.

Una delle poche sfumature in comune con la vicina Ospedaletto d'Alpinolo che, anche quest'anno, propone una programmazione a parte, concentrata esclusivamente nella giornata del 2 febbraio, ma sempre con particolare attenzione alle battaglie per i diritti di cui Colasurdo si faceva portavoce: «Con la sua musica richiamava in maniera ancestrale i vissuti di questa terra - ricorda il sindaco di Ospedaletto, Luigi Marciano -. Nel pensare alla Candelora, alla difesa dei diritti, alle battaglie che ha condotto contro le discriminazioni, questo grande artista ha rappresentato l'intimo sentire che fa rumore. Una cultura complessa, che dietro al sound apparentemente disimpegnato e allegro della tammurriata, grida di ingiustizie e dolori, prega e bestemmia, racconta di pezzi di popolazione da sempre ultimi, ai margini, e che Colasurdo insieme al gruppo E Zezi' ha trasportato nel presente».

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Così come è nel presente che deve essere calata, secondo Don Vitaliano, la Candelora, divenuta negli anni il motore di un processo politico e culturale, simbolo delle rivendicazioni della comunità Lgbtqi+.
La festa dell'incontro affronta attraverso spettacoli, dibattiti, approfondimenti e musica, le problematiche attuali di omosessuali e transgender. A loro saranno dedicate, per la prima volta, anche le visite per la prevenzione del tumore al seno.
«Un rito secolare per Montevergine che necessariamente deve trovare spazio nella nostra contemporaneità - ha affermato il parroco in prima linea nelle battaglie per il rispetto dei diritti civili -. Dopotutto l'antico nome della Candelora è Hypapanti, che significa incontro e credo che il programma di quest'anno riesca a sottolineare nel migliore dei modi la tradizione creando momenti di riflessione sulla diversità». Per il sindaco di Mercogliano, Vittorio D'Alessio, la Candelora, inserita nel Poc, insieme al Carnevale e alla festa dei santi patroni renderanno il mese di febbraio «il Ferragosto mercoglianese», con numeri che richiamano quelli registrati prima della pandemia. Previste infatti dalle 5 alle 7mila persone secondo il primo cittadino che, come sempre, può contare sul sostegno di associazioni, Pro Loco, Forum Giovani e di un'intera città in fermento.
 

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