Avellino, allarme degli operai: «Dopo sette giorni di stop i depuratori sversano»

Sit-in dei lavoratori Asidep agli impianti di Sant'Angelo dei Lombardi

Avellino, «Dopo 7 giorni di stop i depuratori sversano»: l'allarme degli operai
Avellino, «Dopo 7 giorni di stop i depuratori sversano»: l'allarme degli operai
di Alessandro Calabrese
Martedì 23 Gennaio 2024, 08:58 - Ultimo agg. 10:45
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Al settimo giorno di sciopero e con la depurazione industriale ferma, il grido d'allarme sul conseguente rischio ambientale in Alta Irpinia arriva dagli stessi lavoratori dell'Asidep. Ieri mattina la manifestazione nell'area di Porrara, davanti allo stabilimento della Ferrero, e invio di una nota alle autorità competenti sulle condizioni attuali delle strutture. A farle presenti sono direttamente i capi impianti e i responsabili di settore delle aree industriali gestite.

«In seguito allo stato di agitazione in atto scrivono e con la relativa chiusura degli impianti, alcuni di essi già da oggi (ieri) non hanno più capacità di accumulo dei reflui.

Di conseguenza, ci saranno sversamenti di reflui tal quali, con grave impatto e danno ambientale». Chiaro il messaggio sulla situazione critica che è vicina a trasformarsi in una vera e propria emergenza. Con tutti i riflessi negativi del caso: sia sull'inquinamento dei corsi d'acqua, sia sul probabile stop forzato della produzione negli stabilimenti.

«Giova ricordare si legge ancora nell'informativa che in alcuni impianti vengono convogliati anche i reflui civili provenienti dai comuni. E che l'erogazione di acqua potabile alle aziende viene effettuata senza controlli analitici». In pratica, gli addetti delle strutture hanno messo in chiaro lo status quo a livello tecnico-operativo e le mani avanti rispetto a ciò che succederà, declinando, conclude la nota, «ogni responsabilità per cause non derivanti dalle loro volontà». La palla, quindi, a questo punto passa ai sindaci del territorio e, per certi versi, alla Prefettura di Avellino, nel suo ruolo di cabina di regia di questa vertenza che vede 54 dipendenti Asidep avanzare quasi 5 mensilità e nel 29 febbraio l'avvio della procedura per il loro licenziamento, in seguito alla messa in liquidazione della società partecipata dall'Asi.

«Siamo stati davanti ai cancelli della Ferrero racconta il rappresentante sindacale unitario della Fiom Cgil, Nunzio Scibelli per dar vita ad una dimostrazione. Abbiamo scelto di cominciare con Porrara-Sant'Angelo dei Lombardi perché lì, questione di un paio di giorni al massimo, le vasche saranno colme. A Lioni, in verità, già da domani (oggi). Sugli altri impianti, poi, la situazione non è molto migliore. Ormai ci siamo, il rischio che i reflui possano tracimare è questione di 36, al massimo 48 ore». 

Di fronte a questa evenienza annunciata, però, il delegato sindacale è netto. «Bisogna capire solo quanto altro tempo vogliono farci restare in sciopero riprende continuando a non pagarci. Ormai avanziamo 5 mensilità, compresa la tredicesima, e rispetto alle promesse del presidente dell'Asi, Pasquale Pisano, di un saldo complessivo a gennaio, abbiamo ricevuto solo 500 euro di acconto su ottobre: un'elemosina. Mentre la situazione lavorativa si fa sempre più drammatica».

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A fargli eco è Antonio Caruso, storico dipendente della depurazione già con Cgs, la società del Consorzio precedentemente fallita, ed ex sindaco di Andretta. «Stiamo provando a sensibilizzare i lavoratori delle aree industriali spiega cercando di far capire a loro, agli imprenditori e ai sindaci che tra poco non sarà solo l'Asidep a fermarsi ma tutto il sistema industriale del cratere. Alle nostre sollecitazioni istituzionali, purtroppo, non abbiamo ricevuto risposte. Sembra che tutti sfuggano dal trovare una soluzione percorribile. Contestiamo, inoltre, nel merito e nel metodo, l'atteggiamento dell'Asi che sta applicando anche alla procedura negoziata in corso gli elementi economici del bando di affidamento del servizio sospeso». E aggiunge: «Se per tre mesi di assegnazione temporanea della gestione della depurazione industriale sono previsti poco più di 138mila euro per il personale, vuol dire che si continua a ragionare su una base di 18 addetti».

Questa mattina la protesta itinerante continuerà prima con un'assemblea nella sede di Pianodardine e poi con un sit-in davanti alla sede di Confindustria Avellino. L'obiettivo è sollecitare sulla vicenda il sostegno dell'associazione datoriale.

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