Ingorghi e code, caos al Rione San Pietro

Troppi automobilisti violano il dispositivo in vigore

Ingorghi e code, caos al Rione San Pietro
Ingorghi e code, caos al Rione San Pietro
di Vincenzo Grasso
Lunedì 22 Gennaio 2024, 08:27
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Non è stato affatto modificato il dispositivo che prevede il divieto di transito, per i non residenti, lungo la strada che attraversa Rione S. Pietro, in direzione di rione Rodegher (e viceversa), nelle ore di punta: dalle ore 8 alle 10, dalle ore 12,30 alle 14 e dalle ore 17,30 alle 19. Il provvedimento si è reso necessario già qualche anno fa per evitare che, allorquando si formano code interminabili di auto nelle ore di punta lungo la statale 90 delle Puglie (e precisamente tra rione Cardito e Martiri), si possa imboccare da corso Vittorio Emanuele o da via Domenico Russo-Maddalena rione San Pietro per raggiungere successivamente, evitando la fila, la statale 90 delle Puglie. Ma con evidenti disagi per gli altri automobilisti già incolonnati.

Insomma, per i furbetti del traffico si tratterebbe davvero di un buon risultato per ridurre i tempi di percorrenza lungo la statale 90 delle Puglie. In una prima fase di controlli, i vigili urbani hanno sistemato proprie pattuglie alla fine della discesa di rione San Pietro, elevando una serie infinita di contravvenzioni.
Successivamente, però, è stata modificata la strategia: le pattuglie della polizia municipale meglio piazzarle all'imbocco di rione San Pietro, scoraggiando in questo modo gli automobilisti ad avventurarsi nel quartiere ed evitando così di incorrere in una sanzioni.

Insomma meglio attivare iniziative per la prevenzione. Ovviamente, la riduzione di traffico a rione San Pietro viene salutata con soddisfazione.

Non la pensano allo stesso modo tutti gli automobilisti che a volte devono incolonnarsi per uscire dal centro abitato già da corso Vittorio Emanuele o dalla galleria Maddalena. Soluzioni alternative non esistono al momento. La speranza degli amministratori locali è riposta in un progetto denominato di "Riammagliamento di Cardito" che prevede la realizzazione di una strada che partendo dai pressi della casa circondariale possa proseguire oltre Cardito per sfociare a fontana Maddalena, collegandosi ovviamente prima con Serra, Torana e il Piano di Zona e con via San Liberatore e Creta. Ma questa prospettiva viene vista criticamente dalle opposizioni.

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«Trattasi in realtà- sostiene il capogruppo del Patto Civico, Marcello Luparella- del vecchio progetto di riammagliamento del rione Cardito, da tempo inserito nel Piano Opere Pubbliche, concepito dalle vecchie amministrazioni e sul quale il nostro sindaco dichiarò, nel Consiglio Comunale del 2 marzo 2023, di voler tentare di far confluire i fondi risparmiati a seguito della improvvida rinuncia alla Manna Camporeale. In quell'occasione fu anche precisato che il riammagliamento di Cardito non costituiva affatto un'alternativa alla strada cancellata (opera strategica inquadrata nel più complessivo collegamento Tirreno-Adriatico), e che quest'ultima sarebbe stata validamente sostituita da altra strada da prevedere nel PUC. Oggi, a distanza di un anno, scopriamo che siamo ancora al punto di partenza: i fondi della Manna Camporeale non sono stati dirottati nemmeno un poco, il riammagliamento è in alto mare, del PUC e della vera alternativa alla Manna Camporeale nemmeno l'ombra, Consigli Comunali sul punto non ne sono stati più convocati. Insomma siamo ben fermi al punto di partenza. E il treno rischia di passare velocemente, senza fermarsi». In realtà, qualche novità in tal senso è attesa per i prossimi giorni. Deve arrivare in giunta proprio il progetto definitivo ed esecutivo del Riammagliamento di Cardito.

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