Piscina comunale di Avellino:
sei proposte, c'è anche D'Agostino

Piscina comunale di Avellino: sei proposte, c'è anche D'Agostino
di Flavio Coppola
Mercoledì 10 Aprile 2019, 12:00
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Una società del gruppo di Angelo D'Agostino tra i sei sodalizi sportivi che si sono fatti ufficialmente avanti per gestire la Piscina comunale di Avellino. Ieri alle 13, sono scaduti i termini per aderire alla manifestazione di interesse promossa dal Comune per l'individuazione di un nuovo gestore per il centro di via De Gasperi. A dispetto di ciò che era emerso il giorno prima, non c'è la manifestazione di interesse dell' «Asd Basket» di Angelo Buglione, fratello dell'ex assessore Cinque Stelle ed ex cestista, Donatella Buglione. La società che si è invece fatta avanti è l' «Asd Basket club» di Carmine Cardillo. Ma è solo una delle tre nuove ed importanti pretendenti.
 
La prima, come detto, è la «Avelsport center» di Montefalcione. E si tratta di un'associazione che rientra nel gruppo imprenditoriale del costruttore e politico del piccolo comune irpino, già impegnato, con un'altra sua azienda, nei lavori del sottopasso cittadino. L'altro player altisonante che ha formalizzato entro i termini una manifestazione di interessi per la gestione della Piscina, infine, è il «Country sport», con sede a Picarelli, da molti anni ormai attivo proprio nella gestione delle strutture sportive. Le altre tre adesioni pervenute entro il termine appartengono, infine, alla «Federtennis», ancora con sede ad Avellino, alla «Sport management» di Verona, ed alla «Società rinascita» di Casoria. Sei proposte, come detto, che indicano come il boccone sia decisamente appetibile. Del resto, al netto del contenzioso con l'ente di Piazza del Popolo, la struttura versa in ottime condizioni e i clienti non mancano. Dal canto suo, l'amministrazione comunale intende arrivare a gara entro un mese. E chiudere l'intero iter entro la prossima estate. Cercando nel mezzo di evitare periodi, pur minimi, di chiusura. Il nuovo gestore, secondo quanto è previsto nell'avviso pubblico scaduto ieri, dovrà provvedere alla Piscina comunale ed ai suoi servizi per 5 anni rinnovabili. Versando un canone mensile di non meno di 25.000 euro. Dunque 3 milioni in 10 anni. La Piscina dovrà restare aperta dalle 9 alle 22, dal lunedì al venerdì, e dalle 10 alle 19:30 per sabato, domenica e i festivi. Anche le tariffe saranno controllate dalla giunta comunale. Con la previsione di agevolazioni per le fasce svantaggiate. Per finire, il nuovo soggetto dovrà fornire precise garanzie circa l'assunzione del personale attualmente in forze a via De Gasperi e per il rispetto degli attuali vincoli contrattuali. Il criterio sulla base del quale verranno giudicate le offerte, infatti, non sarà principalmente quello economico. Settanta dei cento punti massimi assegnabili riguarderanno l'offerta tecnica e qualitativa. Il percorso, però, resta avvolto dalle incognite legali. Questa mattina alle 10, nel Palazzo di Giustizia di Piazza d'Armi, l'amministrazione cittadina e la «Polisportiva Avellino», l'attuale gestore, compariranno nell'udienza fissata per l'eventuale nomina di un Consulente tecnico d'ufficio che riapra la procedura di inventario già svolta dall'ente. Per il Comune, che ha rescisso la convenzione tra le parti in virtù dell'interdittiva antimafia della Prefettura di Napoli che aveva raggiunto la scorsa estate il Gruppo Cesaro, la Piscina comunale ora appartiene a Piazza del Popolo. Anche perchè la «Polisportiva» non ha onorato le rate del mutuo contratto con il Credito sportivo per la sua rea-lizzazione. Ovviamente, la società di Sant'Antimo non è d'accordo. In particolare, chiederebbe il riconoscimento delle quote del centro relative all'ammortamento che va dal 2018 al 2032, anno di chiusura del mutuo. Il braccio di ferro, anche giudiziario, prende ufficialmente forma. Nei prossimi giorni, è attesa pure la fissazione dell'udienza presso il Tar circa il ricorso presentato dalla «Polisportiva» con-tro la rescissione della convenzione, operata dall'ente lo scorso gennaio. Inutile dire che, in presenza di una sospensiva, tutto verrebbe congelato. Con il rischio che, alla lunga, e con una nuova amministrazione politica, non se ne faccia più nulla.
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