Avellino: Provincia contro Comune,
il Conservatorio resta aperto

Avellino: Provincia contro Comune, il Conservatorio resta aperto
di Flavio Coppola
Sabato 25 Maggio 2019, 08:06
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Provincia contro Comune. Palazzo Caracciolo chiede formalmente la revoca dell'ordinanza con cui il settore Cultura di Piazza del Popolo ha le aveva intimato di impedire l'utilizzo del Conservatorio «Cimarosa» per l'assenza della certificazione antincendio. La dura decisione del presidente Domenico Biancardi arriva al termine di una serie di incontri e contatti telefonici avuti con il sub commissario di Piazza del Popolo, Silvana D'Agostino, il Prefetto, Maria Tirone, il comandante dei caschi rossi, Rosa D'Eliseo, e il presidente del Conservatorio, Luca Cipriano.
 
Nell'ordinanza, che aveva fatto pensare ad un provvedimento ad orologeria contro Cipriano, candidato a sindaco di Avellino per il centrosinistra, il dirigente comunale Gianluigi Marotta aveva citato il sopralluogo dei Vigili del fuoco svolto nella struttura lo scorso 10 aprile e comunicato al Comune, alla Provincia e alla Prefettura il 2 maggio. Soprattutto, venivano citate le risultanze di quella visita: assenza di «Scia» (segnalazione certificato inizio attività) antincendio e scadenza della proroga, il 31 dicembre scorso, in virtù della quale il «Cimarosa» aveva potuto proseguire.

Di qui il provvedimento che, oggi, innesca un fortissimo strappo istituzionale. Anziché eseguire l'ordinanza, infatti, la Provincia ne chiede formalmente l'annullamento in autotutela, per ragioni sia tecniche che giuridiche. In pratica, in un documento inoltrato al Comune alle 13.25 di ieri, prova a smontare sia le ragioni inerenti alla sicurezza che la legittimità procedurale dell'ordinanza del settore Urbanistica. Una posizione chiarita con una nota altrettanto perentoria, diramata ieri: «La paradossale vicenda del Conservatorio Cimarosa, almeno per quanto riguarda l'amministrazione provinciale, merita di essere chiarita - si legge nel vibrante comunicato di Palazzo Caracciolo - Anzitutto, per informare gli studenti, le loro famiglie, il personale docente e non docente del Conservatorio, i vertici di quella istituzione». L'ente lamenta prima di tutto aver ricevuto il provvedimento con clamoroso ritardo: «Solo dopo diverse sollecitazioni da parte degli Uffici della Provincia a quelli del Comune - prosegue la nota - è stata notificata alle ore 11.20, a Palazzo Caracciolo, per il tramite di un messo comunale, l'ordinanza, nota agli organi di informazione e non ai diretti interessati, a firma del responsabile del procedimento, del responsabile del servizio SUE e del dirigente».

Il riferimento al fatto che il provvedimento fosse giunto prima alla stampa e poi alle istituzioni sembra voler sottolineare, implicitamente, il convincimento della Provincia che si sia trattato di un polverone mediatico sollevato ad arte. Ma non solo: «L'Ordinanza è datata 22 maggio 2019 - scrive ancora l'ente di Piazza Libertà - registrata il 23 maggio 2019 e notificata il 24 maggio 2019 agli Uffici della Provincia».
Niente chiusura del Conservatorio, dunque. E la «Scia»? Resta il fatto che i vigili del fuoco hanno scritto nero su bianco che il «Cimarosa» ne è sprovvisto. Anche qui, la risposta è contenuta nel documento protocollato ieri al Comune di Avellino. In pratica, la Provincia avrebbe avviato da tempo un percorso complessivo che, prossimamente, dovrebbe portare alla Segnalazione certificata di inizio attività ai fini della sicurezza antincendio. Sarebbe già disponibile per l'auditorium. Per il resto, non ci sarebbero pericoli. Quest'ultimo aspetto, dunque, resta aperto. E non sembra affatto secondario. Intanto, dopo aver partecipato alla girandola di riunioni e contatti istituzionali svoltisi ieri, il presidente del «Cimarosa» e candidato sindaco, Luca Cipriano, commenta: «Il Conservatorio resta regolarmente aperto. Prendo atto che Biancardi mi ha immediatamente invitato ed ha evidenziato l'illegittimità dell'atto».

Nessun commento, invece, dal commissario Giuseppe Priolo, che però oggi terrà una riunione sul tema. Intanto, nella serata di ieri, il dirigente del Comune Marotta ha di fatto replicato alla Provincia: «Di certo, le osservazioni che arrivano da Palazzo Caracciolo non trovano riscontro nella posizione degli uffici comunali. La linea del settore è netta: l'ordinanza nasce dalla necessità di tutelare l'incolumità pubblica di studenti e docenti dopo la comunicazione dei vigili del fuoco, datata 2 maggio. La raccomandazione, tra l'altro, aveva raggiunto anche la Prefettura e la stessa Provincia. Un atto dovuto per legge, dunque, e non condizionato in nessun modo dalle dinamiche elettorali. La pec alla Provincia, poi, sarebbe stata indirizzata non appena l'ordinanza era stata scritta: ovvero il 22 maggio. Circa 3 giorni fa. Quanto ai tempi, infine, sarebbero compatibili con quelli di una pubblica amministrazione che redige continuamente, sotto organico, atti del genere».

 
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