Rifiuti, in consiglio no della maggioranza alla verifica dei costi

Rifiuti, in consiglio no della maggioranza alla verifica dei costi
di Flavio Coppola
Martedì 15 Marzo 2022, 07:18 - Ultimo agg. 07:19
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La Tari aumenta e il Comune rischia un buco di bilancio da due milioni e mezzo. Ma la maggioranza dice no all'operazione verità sul costo dei rifiuti con la società «IrpiniAmbiente». E' l' epilogo di 3 ore di Consiglio comunale. I festiani votano in massa contro la mozione di Nicola Giordano (Pd), che impegnava il sindaco ad approfondire «i costi fissi e variabili della società «IrpiniAmbiente», per rivalutare le spese del servizio, riaprire celermente l'isola ecologica e determinare i ristori per la raccolta differenziata che potrebbero abbassare i costi che la società ripartisce sui cittadini». Strano ma vero. Il provvedimento viene votato dalla sola opposizione. E non basta. Dopo aver provato ad affossare la discussione in prima convocazione, la maggioranza chiede invano un rinvio. Poi vota contro la verifica chiesta dalle minoranze.

Per il sindaco Festa, va tutto bene: «Avellino ha uno tra i migliori servizi d'Italia, il migliore in Campania e sul podio al Centro-Sud.

Abbiamo costi da capoluogo ma anche un servizio eccellente». Ma le questioni, pesantissime, restano aperte e rischiano di finire tutte nelle nuove bollette Tari. In un momento in cui i cittadini sono già tartassati. «Nel 2021 comincia Giordano rispetto ad un costo certificato di 16 milioni, Arera ha certificato che sulle bollette non se ne possono ribaltare più di 13. Vuol dire che c'è un delta di 2,563 milioni che deve essere coperto col bilancio del Comune». Per il consigliere democrat, quindi, «dobbiamo capire che sta succedendo». Così fa le pulci alla società dei rifiuti: «Nel 2019, abbiamo costi per servizi pari a 16,938 milioni e inspiegabilmente nel 2020 sono saliti a 20 milioni. Succede per le consulenze tecniche, amministrative, fiscali, legali, per l'energia, i telefoni. Finisce tutto in bolletta per 800.000 euro. Eppure continua- il volume di produzione dei rifiuti e il costo del personale sono uguali». Poi mette nel mirino «la duplicazione delle cariche apicali e i 3 suv in affitto». Ma c'è anche l'eterno giallo della differenziata. Oltre il 65 per cento vanno riconosciuti sgravi ai cittadini, e Avellino supera il 70. Giordano incalza: «Non solo non se ne hanno tracce, ma Arera stabilisce che il rapporto sia 70-30 per i cittadini. Noi quanto abbiamo avuto?». L'approfondimento richiesto avrebbe potuto chiarirlo.


Per finire, dubbi sulle procedure per lo sfalcio del verde e il giallo dell'isola ecologica, che da 2 anni è sparita dalla città. «Il Comune ricorda paga 38.000 euro all'anno all'Air per rifarla nell'area ex Cecchini che non ha mai usato. Per cosa stiamo pagando?». Dino Preziosi, capogruppo di «La Svolta», introduce ulteriori elementi: «Con la raccolta differenziata del 2020, al 72 per cento, abbiamo un risparmio di 780.000 euro. comincia In più, con la chiusura dell'Isola ecologica, «IrpiniAmbiente» ha fatto la raccolta a giro dei RAE e degli ingombranti gratuitamente».
Nell'anno del Covid, Preziosi evidenzia pure «un risparmio di 370.000 per il Comune sulle attività chiuse tra marzo e maggio. E che fine hanno fatto i 500.000 euro di contributi del governo?». Poca chiarezza anche rispetto alla spazzatura degli opifici. Per Preziosi, «è il Comune che deve sgrossare il dato inviato da IrpiniaAmbiente». Il dubbio insinuato è che ciò non avvenga sempre. Infine un'altra domanda spinosa: «Lo Stadio paga la Tari? E in che misura? E la tassa sulla pubblicità?». La maggioranza vota contro il chiarimento e il sindaco Festa non fuga alcun dubbio. Sul caso dell'isola ecologica, parla di un accordo con Air per il «rent to buy». «Non stiamo gettando soldi alle ortiche ma paghiamo per acquistare. Vogliamo che diventi l'isola ecologica e il centro di raccolta ambientale della città». Ma viene smentito drasticamente da Giordano, che mostra il contratto firmato dal comandante Arvonio in cui questa opzione non è menzionata. Incidente a parte, il progetto redatto da «IrpiniAmbiente» sarebbe «alla firma del dirigente» e in dirittura d'arrivo. Sul nodo saliente dei costi per i cittadini, Festa sembra confermare l'ineluttabilità degli aumenti: «Il Piano economico e finanziario spiega - tiene conto anche del 4 per cento per la Provincia e delle mancate riscossioni sulla Tari. Questa dice - è una delle cause del nostro pre dissesto. Su 13 milioni di tributo, il 20 per cento non paga. E siamo almeno a 2,5 milioni all'anno».

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