Pronto soccorso ospedale di Avellino:
​il nodo irrisolto del sovraffollamento

Pronto soccorso ospedale di Avellino: il nodo irrisolto del sovraffollamento
di Flavio Coppola
Lunedì 3 Ottobre 2022, 09:19 - Ultimo agg. 10:32
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Il Consiglio comunale riaccende i riflettori sull'emergenza della sanità ad Avellino. Rinviato, tra le polemiche, per la prossimità al voto politico dello scorso 25 settembre, l'ordine del giorno sulle «criticità del pronto soccorso e della medicina territoriale» sarà affrontato questo pomeriggio, a partire dalle 15:30, a Palazzo di Città. Stavolta la partecipazione dei manager di Asl e «Moscati», Mario Ferrante e Renato Pizzuti, non dovrebbe essere in discussione. I vertici della sanità in Irpinia hanno eluso già due volte la chiamata al confronto della massima assise cittadina. La prima, per ragioni formali connesse alla misteriosa mancata ricezione della convocazione via posta elettronica certificata; la seconda, appunto, motivata ma solo da Pizzuti con la concomitanza elettorale, tra un fiume di critiche. Ora non sembrano avere più alibi. 

Il piccolo giallo, però, c'è anche stavolta. Il primo promotore dell'ordine del giorno, il consigliere Cinque Stelle, Luigi Urciuoli, se ne è chiamato fuori. Lo ha fatto - si apprende - con una missiva, depositata giorni fa, in cui evidenziava quale ragione proprio il clamore politico che si è creato intorno alla discussione. Ma a testimonianza del fatto che l'ordine del giorno sta a cuire all'amministrazione Festa, non hanno fatto lo stesso il capogruppo di «Davvero», Elia De Simone, e di «Ora Avellino», Elia De Simone, che relazioneranno in merito.

Per contro, non c'è dubbio sul fatto che il contesto politico caratterizzato da uno scontro ormai aperto e senza esclusione di colpi tra il sindaco, Gianluca Festa, e il governatore, Vincenzo De Luca - sia dei meno semplici. Proprio sulla gestione regionale della sanità e degli ospedali irpini, i fronti che li vedono contrapposti sono molteplici. Festa continua a sostenere che il problemi di Avellino si sono inaspriti da quando De Luca ha chiuso il Pronto soccorso dell'ospedale di Solofra. Ed ha appoggiato al Tar la battaglia della città della concia. Ancor più agguerrito, e tuttora aperto il contenzioso sulle strutture sanitarie cittadine. Piazza del Popolo, che ha approvato in merito una delibera di Consiglio comunale, rivendica la proprietà del vecchio «Moscati» di viale Italia e del vecchio «Maffucci», di contrada Pennini.

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E chiede questo riconoscimento per poter concedere, in cambio, i suoli di Contrada Amoretta, su cui sorge la Città ospedaliera. Ovviamente, l'azienda «Moscati» non ci sta. Tra un anno, il giudice ha fissato l'udienza di merito. Il risultato di questo braccio di ferro è che, nel frattempo, restano inattuabili i progetti di riconversione del plesso di viale Italia e di quello di contrada Pennini, che la Regione ha annunciato, promettendo ben 20 milioni di euro, per trasferire le sedi e gli ambulatori Asl. Il terreno è dunque scivoloso e il rischio di una commistione tra politica e sanità resta evidente. Se i manager snobberanno per la terza volta l'aula consiliare di Avellino, segneranno definitivamente la grave frattura istituzionale esistente. Se, invece, si presenteranno, avrà luogo una seduta certamente intensa. Il sindaco, Gianluca Festa, non rinuncerà ad esporre il suo punto di vista sui problemi della sanità ad Avellino. E lo scontro, al netto delle buone intenzioni, è assolutamente dietro l'angolo. 

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