Lo Stir di Pianodardine
liberato dalle ecoballe

Lo Stir di Pianodardine liberato dalle ecoballe
di Rossella Fierro
Venerdì 19 Ottobre 2018, 11:30
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«Libero dalle ecoballe, molestie olfattive ridotte al minimo e un risultato di raccolta differenziata unico nel Sud Italia». Questa la fotografia dello Stir di Pianodardine scattata dall'amministratore unico di IrpiniAmbiente, Nicola Boccalone (nel tondo), che però avverte: «Possiamo dire che da Avellino 21mila ecoballe sono andate via per rimozione e non per combustione. Ora dobbiamo difendere il risultato. Non vorrei che un'emergenza rifiuti regionale possa risvegliare vecchi appetiti sull'impianto avellinese». Il numero uno della società provinciale dei rifiuti convoca la stampa per un tour tra capannoni e gli spazi del nuovo Cdr. Accompagnato dal presidente della Provincia Domenico Gambacorta, Boccalone illustra i risultati raggiunti sulla differenziata, sulla rimozione delle ecoballe e sulle attività previste dalla nuova Autorizzazione integrata ambientale. Ed è proprio su quest'ultimo punto che l'amministratore di via Cannaviello tranquillizza Arpac e Regione che hanno diffidato la società ad ottemperare, entro trenta giorni a partire dall'8 ottobre, ad alcune attività ritenute necessarie. «Fino ad oggi abbiamo messo in campo 550mila euro di lavori, figuriamoci se non riusciremo a piantare a dimora i 190 alberelli richiesti spiega - mentre lunedì mattina partiranno i lavori per l'installazione del misuratore della depressione in continuo, mentre la pavimentazione dell'area di trasferenza è già impermeabilizzata con telo».
 
Boccalone evidenzia i risultati della raccolta differenziata «siamo passati dal 57% nel 2014 al 61,25% nel primo semestre del 2018 e puntiamo a raggiungere il 65% entro fine anno. Un contributo notevole arriva da Avellino città, ma il miglioramento è tendenziale perché stiamo acquisendo altri comuni. Una soglia molto rara nel panorama del Sud, soprattutto dalla Campania in giù dove le performance sono solitamente ben al di sotto delle nostre. Risultati che portano anche all'economicità del servizio». Boccalone ringrazia il socio Provincia per gli investimenti affrontati: 600mila euro tra il 2016 e il 2017 per l'acquisto di biofiltri, strumentazione monitoraggio di aria e acqua, per la fornitura e montaggio scrubber, per la manutenzione straordinaria della viabilità interna e per la realizzazione struttura di separazione capannone in decompressione in cui arriva la frazione organica. «La Provincia ci ha sostenuti in un momento non certo florido dal punto di vista finanziario, finanziando gli interventi previsti dalla nuova Aia, la prima rinnovata dal 2011 in Campania. Ringrazio anche i comitati ambientalisti per il contributo che hanno dato partecipando anche alla lunga conferenza dei servizi che ha portato ad un risultato frutto della convergenza costruttiva degli interessi di tutti.

Restano da ottenere le autorizzazioni di competenza del Comune di Avellino per il prosieguo delle attività con la lavorazione degli ingombranti. Anche quelli sono interventi necessari a calmierare il prezzo: gli ingombranti sono passati da 50 euro a tonnellata a 200, il multimateriale da 50 a 100, c'è un incremento dei costi incredibile effetto di un sistema che è saltato». Soddisfatto degli obiettivi raggiunti anche il presidente della Provincia, ormai a fine mandato. «Abbiamo finanziato con soldi reali il miglioramento dell'impianto - spiega Gambacorta - come si vede ci sono oltre 600mila euro di investimenti, a cui aggiungere quote ancora non impegnate totalmente. Il socio ha fatto il suo dovere e i risultati sono tangibili: attualmente rispetto alle 116mila tonnellate di rifiuti previste dalle autorizzazioni, siamo ampiamente al di sotto come quantità di conferimento».
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