Valle Ufita, sfilano 150 trattori: «Agricoltura penalizzata»

La protesta contro le tasse e il taglio dei sostegni deciso dal Governo

Valle Ufita, sfilano 150 trattori: «Agricoltura penalizzata»
di Nicola Diluiso
Lunedì 29 Gennaio 2024, 09:25
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Il rombo di oltre 150 trattori e la voce accorata, ma decisa, degli agricoltori. È partita con grande entusiasmo - e soprattutto con una massiccia partecipazione - la protesta dei trattori in Valle Ufita. Sotto un sole splendente, ieri pomeriggio dalle 16 i mezzi agricoli hanno fatto capolino lungo il viale che costeggia lo stabilimento dell'Industria Italiana Autobus. Trattori con bandiere Tricolori, altri con manifesti funebri a simboleggiare un settore messo in ginocchio. Qualcuno persino a trasportare una bara.

Valle Ufita mobilitata insieme a Baronia e Arianese, contro il fotovoltaico selvaggio che consuma i suoli, contro l'aumento dell'Irpef agricola, per richiedere sostegno al settore primario.
Agricoltori provenienti da gran parte del territorio ricompreso tra l'Alta Irpinia, la Baronia e l'Arianese.

Da Calitri a Bisaccia, passando per Frigento, Zungoli, Grottaminarda, Sturno, Flumeri e via discorrendo. Centinaia e centinaia di partecipanti.

Ma le strade dell'Irpinia sono state attraversate dai mezzi agricoli anche nella città capoluogo. La protesta di agricoltori ed imprenditori agricoli contro le politiche europee, contro i tagli ai benefit su gasolio ed il ripristino dell'aliquota Irpef alla soglia più alta ha fatto, dunque, registrare la sua tappa ad Avellino dove decine di trattori ed altri mezzi agricoli hanno occupato Piazza Kennedy.

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Cartelli e striscioni sono stati esposti contro il caro-prezzi: «Siamo allo stremo - hanno detto gli agricoltori - per colpa di politiche che non tutelano il lavoro e la filiera agricola nazionale».
In Valle Ufita i due organizzatori, Renzo Abbondandolo e Oto Grasso, hanno ben spiegato le ragioni di questa battaglia, interpretando le esigenze del comparto locale, e rifacendosi chiaramente al senso comune che sta muovendo in tutta Italia il settore agricolo.
E una precisazione l'ha palesata Grasso rivolgendosi alle centinaia di persone: «Siamo soli con voi. Non abbiamo voluto i sindacati (riferimento maggiore alla Coldiretti, ndr) perché prima dovevano fare qualcosa. Noi trasferiamo il problema al sindacato, ma i nostri appelli sono caduti nel vuoto».

Al centro della vertenza la nuova Pac (Politica agricola comune). Dunque, tutti in prima linea, tra le altre cose, contro la riduzione da parte dell'Ue del taglio dei contributi, contro il fotovoltaico selvaggio, contro le importazioni che danneggiano il Made in Italy, contro l'aumento dei costi e contro la tassazione sui terreni. La tristezza sui volti di alcuni giovanissimi imprenditori agricoli di Flumeri e Grottaminarda che hanno investito tanto per rilanciare vecchie aziende di famiglia: «E oggi spiegano - siamo qui a dover combattere contro una politica contraddittoria e penalizzante: da una parte ci inducono ad investire, dall'altra ci sottraggono risorse attraverso il rincaro delle tasse».
Intanto oggi si continua. A partire dalle 10 sono attesi in Valle Ufita i sindaci, non solo del comprensorio da di tutti quei comuni ben rappresentati dai manifestanti. A seguire tutti si trasferiranno in via Papa Giovanni XXIII a Grottaminarda dove gli organizzatori intendono divulgare la loro voce. Nel tardo pomeriggio si farà rientro nel presidio permanente di Flumeri. E martedì alle 7 un corteo di 50 trattori - tanti ne sono stati autorizzati dalla Digos a dirigersi verso la città capoluogo - si muoverà per raggiungere il Palazzo della Regione unendosi agli altri manifestanti dell'hinterland avellinese.
Tutto è andato bene, nessun disordine. A presidiare la zona gli agenti del Commissariato di Ariano Irpino, con i carabinieri della Compagnia del Tricolle e anche la Polizia municipale di Flumeri.
 

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