Angeli del Covid, che beffa: i 25 rischiano di restare a casa

Gli operatori socio-sanitari non rientrano nel piano di stabilizzazioni

Gli Angeli del Covid
Gli Angeli del Covid
di Luella De Ciampis
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 09:23
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La segreteria territoriale del sindacato Fp Cgil scrive all'Asl per chiedere un incontro mirato a discutere delle sorti di 25 operatori del comparto sanità che non rientrano nella procedura di stabilizzazione prevista per il personale sanitario e amministrativo reclutato per far fronte all'emergenza Covid.

È partito dal personale precario che non rientra nella procedura di stabilizzazione, seriamente preoccupato per il proprio futuro lavorativo, l'istanza di fare chiarezza sulla vicenda e l'intervento della sindacale finalizzato ad avviare un percorso teso alla definizione di procedure per la stabilizzazione in linea con l'attuale normativa in materia.

Le assunzioni a tempo determinato, effettuate per rispondere alle esigenze della pandemia, devono trasformarsi in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

«L'avviso, indetto con la delibera della direzione generale n.183 del 7 aprile 2023 spiega il segretario generale Domenico Raffa - ha fissato il termine di maturazione dei 18 mesi al 31 marzo 2023. Tra i precari attualmente in servizio, risulta presente personale che ha maturato i requisiti oltre tale data e quindi potenzialmente interessato, in forza delle modifiche legislative intervenute, alla stabilizzazione. Dal primo novembre, molti precari appartenenti alla categoria degli operatori sociosanitari saranno fuori dal ciclo produttivo in quanto non rientrano nell'ultimo processo di stabilizzazione. Tenuto conto che l'azienda ha già espresso, in forza delle indicazioni regionali e per ovvie ragioni di economicità, efficacia ed efficienza, la volontà di provvedere al reclutamento di ulteriore personale, attraverso la procedura di stabilizzazione, chiediamo la proroga per il personale precario in scadenza che non rientra nell'attuale procedura di stabilizzazione; l'indizione di un ulteriore avviso per le procedure di stabilizzazione per il personale che abbia maturato tali requisiti; il confronto sul nuovo piano del fabbisogno di personale per valutare la possibilità di scorrimento dell'ultima graduatoria di stabilizzazione approvata, al fine di inserire ulteriore personale precario, considerata la notevole carenza presente sul territorio».

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I piani triennali del fabbisogno del personale rappresentano la linea guida per consentire alle pubbliche amministrazioni di coniugare l'impiego ottimale delle risorse con le esigenze aziendali. A parte la prospettiva di lasciare circa 25 operatori senza lavoro va considerata l'importanza degli operatori sociosanitari che hanno il compito di svolgere attività finalizzate all'igiene del malato, al cambio della biancheria, all'espletamento di funzioni fisiologiche, all'aiuto nella deambulazione, all'uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all'apprendimento di posture corrette, per evitare che ricadano impropriamente sul personale infermieristico destinato ad altre mansioni.

«Restiamo in attesa conclude Raffa - di un'immediata convocazione al fine di poter rassicurare il personale precario coinvolto ed evitare azioni sindacali mirate a salvaguardare i diritti dei precari. In pratica, si tratta di 15 dipendenti già presenti nell'avviso di stabilizzazione che, per l'anno in corso, non hanno maturato i requisiti necessari per essere assunti a tempo indeterminato, cui si aggiunge un'altra decina di persone». Si riaccendono i riflettori sulle sorti dei precari e l'attenzione da parte dei sindacati alla causa di tutti gli operatori sanitari che sono stati assunti a tempo determinato nella fase della pandemia, per rispondere alle esigenze emerse sia sul territorio che in ambito ospedaliero. Esigenze che hanno determinato il reclutamento di oltre 100 persone tra Asl e Rummo da destinare ai centri vaccinali, alle Usca, alla gestione dei pazienti Covid sul territorio e ai reparti Covid dell'ospedale cittadino, che in parte sono già state stabilizzate.

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