Ato Rifiuti, c'è il primo sì al piano ora la Vas da parte della Regione

La riunione Ato Rifiuti
La riunione Ato Rifiuti
Sabato 19 Novembre 2022, 09:33
3 Minuti di Lettura

Va finalmente in porto il Piano rifiuti dell'Ato sannita. Il Consiglio d'Ambito ha approvato, ieri mattina, il documento che delinea l'intero ciclo integrato. Il testo in versione di Preliminare dovrà essere ora sottoposto alla Valutazione ambientale strategica della Regione. Sette i presenti favorevoli: il presidente Pasquale Iacovella, il vice Rossano Insogna, e i componenti Marilia Alfano, Giovanna Annese, Francesco Vinciguerra, Ettore De Blasio, Andrea Giallonardo. Forfait dei sindaci di San Nicola Manfredi Arturo Leone Vernillo, Cerreto Sannita Giovanni Parente, Guardia Sanframondi Raffaele Di Lonardo, e di Roberto Vertucci. Il documento è stato illustrato dal redattore, il direttore Massimo Romito.

Confermate le anticipazioni del "Mattino". Sono 6 i Sad previsti: Benevento città, Medio Calore, Fortore, Alto Sannio, valle Telesina, valle Caudina. La mission di fondo è il «conseguimento di economie di scala, il miglioramento dell'efficienza gestionale e dei servizi resi all'utenza e, solo in via subordinata, la implementazione della percentuale di raccolta differenziata già attestata su performance di eccellenza». Il testo prevede il raggiungimento di un target ottimale del 80 per cento medio, e del 55 per cento del tasso di riciclo effettivo. Si punta inoltre a «intervenire sulla produzione pro capite che risulta negli ultimi anni in lieve aumento a 366,82 chilogrammi per abitante». Ma dove lavorare i rifiuti raccolti? Al capitolo impianti, il piano fotografa con ragionevolezza lo stato di fatto e mette Casalduni al centro del progetto. Sulla collina del Tammaro che da vent'anni ospita lo Stir nascerà un moderno Ecodistretto, un polo integrato che accoglierà il biodigestore anaerobico per la frazione organica programmato dalla Regione (per il quale il Piano auspica un aumento di taglia fino a 35mila tonnellate commisurato al fabbisogno provinciale), la riattivazione di una linea per la frazione secca non riciclabile del rifiuto urbano, e piattaforme per le frazioni riciclabili, per gli ingombranti, e per le terre da spazzamento stradale. A completare l'ossatura impiantistica saranno la discarica di Sant'Arcangelo Trimonte per la quale l'Ato prevede «il conferimento di tutti gli scarti non riutilizzabili dei cicli di lavorazione della filiera impiantistica, ove necessario inertizzati, per quantitativi non superiori al 10 per cento del totale».

Video


Il documento prevede, inoltre, la realizzazione di impianti di secondo livello da insediare nei Sad in località da concordare localmente: centri servizi, isole ecologiche, stazioni di trasferenza, centri per il riciclo. C'è poi il grande tema dell'affidamento del servizio. «La gestione dei servizi di raccolta e di spazzamento in tutti i comuni - attesta il Piano d'Ambito - verrà effettuato avvalendosi di una società interamente pubblica all'uopo costituita». Società che potrebbe essere la rediviva Samte, sorprendentemente in procinto sotto la gestione Mauro di uscire dalla procedura fallimentare per tornare in bonis. Ma non subito: «Pur immaginando una acquisizione della medesima società provinciale - puntualizza il Piano - essa non sarebbe in grado di avviare in tempi compatibilmente brevi la gestione associata dei servizi. In una prima fase di attuazione del Piano, la Samte potrebbe continuare a occuparsi della filiera impiantistica, mentre raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani dovranno essere affidati tramite procedura ad evidenza pubblica per non oltre 5 anni». Una partita che si aggira intorno ai 50 milioni, con un fabbisogno di personale stimato in 600 unità. Sul tema ieri Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Provincia Nino Lombardi. Soddisfazione mista a franchezza nel commento del presidente Iacovella: «Il Consiglio ha posto un tassello importante che va a sanare le mancanze accumulatesi negli anni. Ora attendiamo la Vas per poi approvare il definitivo del Piano, così da chiudere il ciclo nel Sannio alleggerendo le bollette di almeno il 15 per cento».
pa.bo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA