Diabete, piani terapeutici scaduti in diecimila attendono il rinnovo

Le prenotazioni arrivano fino a maggio ma rimane l'incognita per la prescrizione dei farmaci

Un apparecchio per misurare la glicemia
Un apparecchio per misurare la glicemia
di Luella De Ciampis
Giovedì 17 Novembre 2022, 09:29 - Ultimo agg. 11:24
3 Minuti di Lettura

I piani terapeutici per i diabetici, tutti in scadenza nello stesso periodo, mettono in difficoltà i Cad (Centri antidiabetici) del territorio che non riescono a effettuare, in tempi brevi, le visite ambulatoriali necessarie al loro rinnovo. A causa dell'emergenza Covid e della sospensione di tutte le attività ambulatoriali, il Ministero della Salute ha proceduto al rinnovo in automatico di tutti i piani terapeutici dei pazienti diabetici dell'intero territorio nazionale. In pratica, le visite per il rinnovo semestrale del piano terapeutico non sono state più eseguite per evitare assembramenti e i pazienti così hanno usufruito di rinnovi in automatico fino alla fine della pandemia. Nel momento in cui il Ministero ha riattivato il servizio, i piani di circa 18mila sanniti, affetti da diabete di tipo 1 e 2, sono scaduti contemporaneamente mettendo a dura prova i centri destinati a effettuare le visite propedeutiche al rinnovo. «Come associazione dice Annio Rossi, presidente dell'Asdim abbiamo ricevuto molte segnalazioni sulle difficoltà che i pazienti diabetici stanno incontrando per rinnovare i piani terapeutici, creando difficoltà ai Cad che ricevono continue richieste dall'utenza. Il problema c'è, nonostante gli specialisti si siano rimboccati le maniche e abbiano accelerato il ritmo delle visite».

Sono oltre 10mila i diabetici che devono ancora rinnovare il piano, mentre ogni specialista arriva a effettuare fino a 20 visite in una giornata, per un massimo di 100 a settimana in quanto ci sono ambulatori che effettuano visite due volte a settimana e altri che lo fanno per più giorni.

Nonostante il tour de force, le prenotazioni arrivano fino a maggio ma rimane l'incognita per la prescrizione dei farmaci e il contestuale rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale. In pratica, per la prescrizione dell'insulina, che si inietta prima dei pasti, è sufficiente la ricetta medica, anche in assenza del piano mentre le compresse di insulina basale possono essere prescritte solo se c'è un piano terapeutico compilato in seguito alla visita diabetologica. Durante tutto il periodo di validità del piano, il medico curante compila la prescrizione che consente ai pazienti di rifornirsi dei presidi necessari che, oltre dai farmaci, sono costituiti da strisce reattive per la misurazione della glicemia, aghi pungidito, iniettori a penna e siringhe per l'insulina.

Video

Nel 2020, proprio a causa delle difficoltà generate dall'emergenza Covid le associazioni scientifiche avevano chiesto l'abolizione definitiva dei piani terapeutici per la prescrizione in regime di rimborsabilità dei farmaci per contrastare e tenere sotto controllo il diabete. Il piano è una prescrizione personalizzata per ognipaziente, necessaria per alcuni farmaci che possono essere prescritti solo dai centri specialistici. Secondo le associazioni scientifiche intervenute nel periodo del Covid, il piano terapeutico è diventato un elemento di rigidità e di ostacolo che non facilita l'appropriatezza delle cure. In realtà, lo scopo è prendere in carico i diabetici, in stretta collaborazione con i medici di famiglia, applicando protocolli diagnostico-terapeutici che prevedono una particolare attenzione alla prevenzione delle complicanze con l'intervento di consulenze specialistiche che riguardano l'oculistica, la cardiologia, la neurologia, la chirurgia del piede diabetico, la nutrizione. Per questo, è ritenuto che il controllo delle persone affette da diabete debba essere costante e ciclico per evitare che la malattia, irreversibile, non si aggravi e provochi patologie a carico di organi vitali, quali il cuore e i reni.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA