Benevento, due cinesi accoltellate
in casa in centro: «Volevano rapinarci»

Benevento, due cinesi accoltellate in casa in centro: «Volevano rapinarci»
Venerdì 9 Aprile 2021, 09:01
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Due donne cinesi sono state ferite con un coltello nella loro abitazione nel centro storico della città. Per una, che ha riportato una ferita alla spalla sinistra, la prognosi è di quindici giorni, per l'altra, avendo la ferita a una spalla interessato anche un polmone, la prognosi è riservata ed è ricoverata presso la divisione di chirurgia del «San Pio». Secondo quanto dichiarato dalla donna, le cui condizioni non destano preoccupazioni, il duplice ferimento sarebbe scaturito dalla resistenza loro opposta a due uomini che volevano rapinarle nella loro abitazione. Un colpo che a quanto pare non ha sortito effetti perché i due sono fuggiti a mani vuote, forse impauriti dalla reazione delle due donne. Una delle ferite, tra l'altro, lo scorso 31 ottobre aveva denunciato un'analoga rapina. Delle ferite si conoscono solo le generalità di una 43enne; dell'altra, che dovrebbe avere 47 anni, si sa solo il nome indicato dalla connazionale. A dire della 43enne sono massaggiatrici.


L'episodio si è verificato intorno alle 23 di mercoledì in un'abitazione di via Sant'Antonio Abbate, un vicoletto largo due metri, la cui imboccatura è di fronte all'auditorium Sant'Agostino dell'Università del Sannio. Vicolo che poi confluisce in via Erik Mutarelli e quindi su corso Garibaldi. Le due straniere abitano uno dei pochissimi alloggi utilizzati di questo vicoletto con edifici tutti a un piano e che in passato era frequentato solo in occasione della movida. L'allarme è scattato quando una delle due donne, quella che ha riportato ferite meno gravi, ha telefonato al 118. Sul posto è giunta un'ambulanza con un medico. Poco dopo l'arrivo dei carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Benevento.

Le vittime sono state condotte al pronto soccorso del «San Pio» dove i sanitari hanno riscontrato delle lievi ferite, che comunque hanno richiesto pochi punti di sutura a una spalla, provocate con arma da taglio alla 43enne che ha richiesto solo alcuni punti di sutura. La donna, poi dimessa, è stata subito ascoltata dai carabinieri. Più complessa la situazione della connazionale.

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Secondo quando dichiarato dalla 43enne due giovani, poco prima delle 23, avrebbero bussato alla porta della loro abitazione. Appena aperto, i malviventi, a loro dire, le avrebbero aggredite chiedendo i soldi. Poi le ferite dopo la reazione. Il 31 ottobre sempre la 43enne non aveva esitato a dare all'uomo, che appariva bene informato anche sul denaro che c'era nell'abitazione, circa 500 euro. In quella occasione il rapinatore aveva preso le banconote prima di dileguarsi nei tanti vicoli della zona compresa tra piazza Piano di Corte e corso Garibaldi. La donna aveva fornito anche una parziale descrizione del rapinatore solitario che indossava una felpa con cappuccio e che lei sostenne di non conoscere. Ma le indagini non hanno portato all'identificazione. I carabinieri non escludono che gli uomini potessero essere dei frequentatori della casa delle due donne. I carabinieri, tra l'altro, hanno accertato che la 43enne è giunta in Italia da circa tre anni e dopo aver fatto tappa in altre località, da un anno è domiciliata nel capoluogo. È stata anche destinataria di un decreto di espulsione a cui finora non ha ottemperato. Da ricostruire la posizione della connazionale appena sarà completata l'identificazione: sarà interrogata appena miglioreranno le sue condizioni.
 

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