Benevento: movida e alcolici ai minori, stretta sui controlli nei locali

La polizia amministrativa indaga sul caso della 15enne colta da malore

Ragazzina colta da malore: l'intervento di soccorso
Ragazzina colta da malore: l'intervento di soccorso
di Giuseppe Di Martino
Martedì 14 Febbraio 2023, 09:41
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Alcolici somministrati ai minori, il caso passa alla Questura. Ieri mattina, infatti, il questore Edgardo Giobbi, dopo essersi consultato con il comando della Polizia municipale, che inizialmente aveva condotto un primo accertamento sul caso della 15enne colta da malore lungo corso Garibaldi dopo aver assunto bevande alcoliche, ha deciso di affidare le indagini al commissario Antonio Feleppa della Divisione di Polizia amministrativa. Il commissario ha subito ascoltato la minorenne e la famiglia. Bisognerà attendere però almeno 24 ore per capire, dopo tutti gli accertamenti, se le bevande alcoliche assunte dalla quindicenne siano state vendute da un esercente del centro storico o se la ragazza abbia chiesto a qualche amico maggiorenne di acquistarle per lei. Per ora, però, dagli uffici di via De Caro massimo riserbo sulle indagini. Di certo, già a partire dal prossimo weekend, quello delle festività di Carnevale, saranno intensificati i controlli delle forze dell'ordine chiamate a verificare il rispetto delle norme legislative e delle ordinanze sindacali da parte dei locali.

In attesa della chiusura del caso, i fari sono puntati sulle attività di prevenzione che istituzioni, commercianti e mondo scolastico dovrebbero mettere in piedi contro il fenomeno preoccupante, e a quanto pare sempre più diffuso anche in città, del binge drinking, ovvero l'abbuffata alcolica. «Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie per contrastare i fenomeni negativi legati alla malamovida - dice l'assessore alle Attività produttive, Luigi Ambrosone - e qualora le indagini dovessero far emergere la responsabilità di un esercizio commerciale, siamo pronti a elevare sanzioni. La malamovida non è quella dei pubblici esercizi, ma quella della vendita abusiva di alcol e di chi non rispetta le regole. Da inizio anno sono stati già sanzionati con la chiusura tre locali. Le imprese del centro storico sono fondamentali per garantire la socialità e la condivisione di momenti che tengono vivo il tessuto cittadino».

Un primo spunto di approfondimento è stato lanciato da Bartolomé Ruiz Jimenez, presidente del comitato locali centro storico, che aveva aperto le porte a una campagna di sensibilizzazione con istituzioni e scuole. «Come padre di ragazzi minorenni - sottolinea Jimenez un'iniziativa del genere troverebbe la mia totale collaborazione.

Sono aperto a qualsiasi forma di dialogo per rendere la città più sicura e più appetibile anche da un punto di vista turistico e commerciale. L'obiettivo resta, per tutti, la possibilità di divertirsi limitando ogni rischio di incidente».

Un'iniziativa che piace anche al provveditore Mirella Scala. «Puntiamo sulla sinergia tra scuole, associazioni ed esercenti - dice - per far capire che il consumo di alcol e droghe, strettamente legato purtroppo anche ai fenomeni di violenza giovanile della movida del weekend, può essere combattuto con interventi forti e mirati. La tutela della salute dei minori non può essere compromessa dalla ricerca di facili guadagni perseguiti dai locali, tra l'altro, in violazione delle norme di legge. Mi auguro che ci sia la collaborazione di tutti nello stroncare queste violazioni delle norme vigenti». Da una parte le famiglie, dall'altra i luoghi di aggregazione, come la scuola, pronte ad assumersi la responsabilità di intercettare eventuali segnali e mettere in moto un sistema che possa effettuare azioni preventive, attraverso il coinvolgimento di psicologi ed educatori. «Stiamo assistendo - continua - a un incremento dei casi di dipendenza da alcol e droga nei giovanissimi, con un'età di esordio che si abbassa sempre di più, e che oggi coincide prevalentemente con il passaggio dalla scuola media alle superiori. Stiamo fallendo come educatori nell'insegnare ai nostri figli il rispetto dei divieti e ad evitare situazioni che costituiscono un rischio. Inoltre le autorità competenti dovrebbero fare più controlli nei fine settimana». Oltre alle riflessioni, però, c'è il necessario bisogno di prendere provvedimenti immediati per evitare che simili episodi possano ripetersi. «La nostra speranza conclude Scala è riuscire ad intervenire sul fenomeno portando nelle nostre scuole testimonianze dirette che possono essere impattanti per i ragazzi. Ma credo che oltre dalle scuole, un freno debba essere messo anche dalle famiglie. L'episodio di sabato è figlio di un'emergenza educativa che ha ribaltato il rapporto con la vita reale».
 

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