Benevento, saldi «mascherati»:
caccia agli acquisti, folla al Corso

Benevento, saldi «mascherati»: caccia agli acquisti, folla al Corso
di Paolo Bocchino
Martedì 5 Gennaio 2021, 08:51 - Ultimo agg. 19:26
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Hanno visto giusto quelli che hanno tirato su la saracinesca, anche se per 24 ore soltanto. Folla delle grandi occasioni e file all'esterno dei negozi ieri sera in corso Garibaldi ed esercenti finalmente al lavoro dopo una settimana di stop. Inattività forzata nel periodo solitamente dorato delle festività natalizie, sale pungente sulle ferite dolenti della categoria. E come se le cattive notizie non fossero già sufficienti, ieri pomeriggio da Napoli ne è arrivata un'altra: slitta ancora la data di avvio dei saldi invernali. Infruttuoso il vertice convocato in Regione dall'assessore alle Attività produttive Antonio Marchiello. Ai rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e delle altre organizzazioni di categoria, l'esponente della giunta De Luca ha fatto presente la impossibilità di determinazioni definitive mentre a livello governativo si paventano nuove misure di limitazione anche per i prossimi giorni. «Solitamente siamo assai critici nei confronti della Regione, ma in questo caso ci sembra una posizione ineccepibile - rileva il numero uno di Confcommercio nel Sannio Nicola Romano - I problemi nascono a Roma. Il Governo è alle prese con l'ennesimo balletto delle date e dei colori, e così centinaia di migliaia di attività vivono una perenne condizione di incertezza che sarebbe anche tollerabile se non si sommasse ai guasti enormi già provocati alle partita Iva da questo atteggiamento». 

C'è però chi ha preferito tagliare la testa al toro ed esporre comunque il fatidico cartello «Saldi», che campeggiava già ieri pomeriggio da qualche vetrina di corso Garibaldi malgrado l'assenza del via libera ufficiale. Anche i meno temerari non hanno comunque perso l'occasione per richiamare l'attenzione dei numerosissimi passanti con allettanti sconti ben evidenti all'esterno e vendite promozionali adeguatamente pubblicizzate. In alcuni casi gli esercenti hanno anche aggiunto le date di svolgimento dei ribassi, evocando così ulteriormente il meccanismo dei saldi pur non avendo ancora l'imprimatur formale. Tanti modi per aggirare gli incredibili ostacoli posti sul cammino di una categoria che sta dando grande prova di resistenza. Ma la sopportazione è al limite, come testimonia il leader provinciale di Confesercenti Gianluca Alviggi: «Questa farsa della data dei saldi è l'ennesima dimostrazione di mancanza di rispetto verso il comparto e le tante famiglie che vivono di commercio.

La Regione più decisionista d'Italia si mostra stranamente titubante e rispettosa delle decisioni governative, contrariamente a quanto fatto in tante altre occasioni. Il Governo dal canto suo prosegue in questa giostra cromatica che non si è ancora capito a cosa serva, dal momento che la curva dei contagi non ne beneficia affatto, ma sicuramente ha affossato ciò che resta del commercio. Anziché continuare con questo stillicidio di giallo, rosso e arancione, perché non si fissano misure rigorose e controlli serrati, lasciando alla responsabilità di clienti ed esercenti la facoltà di scegliere il giusto modo in cui operare?».

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Interrogativi che almeno al momento sono destinati a cadere nel vuoto. Il tavolo regionale sulla questione saldi si riunirà nuovamente ad horas. «Ci siamo aggiornati a domani (oggi, ndr) o al più tardi a giovedì - spiega il direttore regionale di Confesercenti Pasquale Giglio - In tale occasione verrà fissata improrogabilmente la data di inizio dei saldi invernali che Confesercenti ha proposto tra i giorni 11 e 15 gennaio, date che sono state condivise dall'assessore Marchiello». Intanto da oggi il sipario commerciale tornerà ad abbassarsi per ciò che riguarda tutte le attività del comparto abbigliamento, articoli sportivi, oggettistica, gioiellerie, e i restanti codici Ateco rientranti nel novero dei cosiddetti «beni non essenziali». Chiusura certa anche nella giornata di domani, in attesa che il Governo ufficializzi le nuove misure restrittive in vigore dal 7 gennaio. Se si andrà verso la dichiarazione di zona arancione nei weekend, è possibile che il ritorno alla «normalità» avvenga dalla prossima settimana. Nessuna variazione invece per i bar e la ristorazione che potranno continuare ad operare nella sola modalità da asporto fino alle 22 anche in vigenza di zona rossa. Da segnalare lo svolgimento di controlli in borghese della polizia sul Corso e in altre aree della città.

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