Scoppia il Roccagate, pasticcio Provinciali: «Voto da sospendere»

Alle urne il 21 dicembre e non più il 20

Scoppia il Roccagate, pasticcio Provinciali
Scoppia il Roccagate, pasticcio Provinciali
di Anna Liberatore
Venerdì 1 Dicembre 2023, 08:56 - Ultimo agg. 09:28
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Per il rinnovo del consiglio provinciale non si voterà più il 20 dicembre, bensì il 21, il giorno successivo. A stabilirlo un provvedimento di rettifica del presidente della Provincia, Nino Lombardi, in seguito alle osservazioni giunte da più parti politiche. Il «Roccagate» si potrebbe definirlo, un caso nato da un mero errore di calcolo nelle date previste per gli adempimenti precedenti alla votazione. A partire dall'inizio dalla presentazione delle liste, cominciato ieri e che terminerà alle 12 di oggi. Il termine, come previsto dal manuale operativo stilato dalla Provincia, era indicato nel 21° giorno antecedente al voto: data che però sarebbe dovuta cadere due giorni fa, il 29 novembre.

A sollevare per primo l'obiezione è il sindaco di Limatola, Domenico Parisi: «La procedura in questione tuona in mattinata - è viziata da un grave irregolarità che ha dilatato oltre i termini di legge i tempi di presentazione delle liste. La Provincia deve necessariamente annullare il procedimento elettorale in corso onde evitare di alterare la competizione elettorale facendo presentare le liste oltre il termine di legge e quindi dando vita a contenzioni di natura legale e politica che andrebbero a minare e ledere gravemente la legittimità del Consiglio provinciale. Sto richiedendo, per il tramite dei parlamentari del territorio, un intervento urgente del ministro dell'Interno ed il commissariamento della Provincia per gravi violazioni di legge». Il coordinatore provinciale della Lega Luigi Bocchino, ed il segretario comunale Alberto Mignone, scrivono al prefetto per invitarlo «ad assumere, con l'urgenza del caso, tutti i provvedimenti più idonei al fine della sospensione delle operazioni elettorali e della prevista votazione per il rinnovo del Consiglio della Provincia», sottolineando «l'anomalia evidentemente percepita a seguito di pubblica denunzia a mezzo stampa».

Il presidente Lombardi però spiega in una nota che «il provvedimento di rettifica è stato assunto in autotutela (...), tutti gli atti e le procedure già avviate ed ultimate per le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale sono stati salvaguardati e sanati», e poi intervistato durante un evento targato Confidustria aggiunge che: «È una giornata di riflessione in più, il cronoprogramma prevedeva 20 giorni tra la presentazione delle liste e la votazione.

Nella interpretazione se calcolare o meno il giorno dell'elezione ho fatto una modifica del decreto che non va a toccare i giorni di presentazione ma dà la possibilità di un giorno in più, così come dice il manuale per i comizi elettorali».

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«Ho sollevato io il problema spiega di contro il senatore e coordinatore di Fratelli d'Italia, Domenico Matera - proprio a garanzia della correttezza del procedimento elettorale. Non so se la toppa così come messa sia sufficiente, ma questo lo valuteremo nelle prossime ore nell'ottica di collaborazione e nel rispetto del corpo elettorale. Al momento bene ha fatto la Provincia, visto lo spostamento della data di voto al 21 dicembre, verifichiamo se sarà sufficiente». Più duro il coordinatore provinciale di Forza Italia, il deputato Francesco Maria Rubano: «Non mi meraviglio commenta -. Alla vicenda Seam, alla Corte dei Conti che ha bocciato la costituzione della società mista per la gestione del servizio idrico per una carenza sotto i profili della convenienza e della sostenibilità economico-finanziaria, alla brutta figura sulla Fondovalle Vitulanese, a "Concorsopoli" su cui non bisogna aggiungere nulla rispetto quanto appurato dalle tv nazionali, si aggiunge questa ennesima figuraccia dello sbaglio di calcolo rispetto ai termini stabiliti per la presentazione delle liste e l'indizione delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale. E a questi errori se ne affiancheranno altri che stiamo verificando. È evidente che il tutore del presidente della Provincia è un somaro. Per dignità dovrebbero rassegnare le dimissioni e congedarsi dall'attività politica».
Sarcastico, invece, il segretario provinciale di Azione, Vincenzo Sguera, che commenta: «L'avevo detto in precedenza e lo ribadisco, in Provincia va assunto un ragioniere che sappia fare correttamente i calcoli».

Le prossime votazioni, che sono di secondo livello, chiameranno alle urne al PalaTedeschi di via Rivellini 909 elettori (sindaci e amministratori) in rappresentanza di 251.980 abitanti con l'esclusione dei comuni di San Giorgio del Sannio e Torrecuso che sono commissariati. A seconda della fascia demografica il voto avrà un peso differente (indice di ponderazione). Lo schema è il seguente: 1 Comune quello di Benevento in fascia E, colore verde, con 33 elettori per 56.916 abitanti, indice provvisorio 684; 2 Comuni in fascia D, coloro rosso, con 34 elettori per 23.389 abitanti, indice provvisorio 273; 3 Comuni in fascia C, colore grigio, con 39 elettori per 21.128 abitanti, indice provvisorio 214; 16 Comuni in fascia B, colore arancione, con 205 elettori per 60.708 abitanti, indice provvisorio 117; 54 Comuni in fascia A, colore azzurro, con 598 elettori per 89.839 abitanti, indice provvisorio 59.

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