L'ex marito vuole computer e vestiti,
​lei li dà in beneficenza: denunciata

L'ex marito vuole computer e vestiti, lei li dà in beneficenza: denunciata
di Enrico Marra
Venerdì 7 Maggio 2021, 09:27
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Separazioni legali e denunce penali. Un binomio sempre più frequente nelle vertenze che scaturiscono dalla rottura dei rapporti tra coniugi. Ma questa volta oggetto del contendere non sono, come accade spesso, l'importo degli assegni di mantenimento, la loro mancata corresponsione, i giorni in cui vedere i figli, la divisione dei beni, bensì degli oggetti personali che uno dei due coniugi rimprovera all'altro di non aver restituito. La vicenda è ora al vaglio del Gup Maria Di Carlo, dopo che il caso aveva impegnato la Procura. Nell'udienza di ieri mattina per un difetto di notifica il Gup si è visto costretto a rinviare il processo al 18 novembre. L'imputata è una donna di 46 anni, beneventana, accusata di appropriazione indebita. A far partire le indagini la denuncia dell'ex coniuge, un 45enne beneventano. La separazione risale al gennaio del 2017. Nulla lasciva presagire un seguito sul piano penale. Ma così non è stato.

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A ottobre l'uomo ha presentato una denuncia con cui ha accusato la ex moglie di non avergli consegnato alcuni oggetti personali rimasti presso l'abitazione che condividevano prima della separazione. Nella denuncia sono elencati nel dettaglio i vari oggetti: Apple Tv, due pc portatili, hard disk portatile, testi universitari, documenti personali tra cui il diploma di laurea. Inoltre, vengono elencati nella denuncia anche alcuni indumenti. Non sono stati restituiti cinque pullover, pantaloni, giubbini, di cui uno di pelle, due vestiti da cerimonia, una tuta e abbigliamento da sci, alcune paia di scarpe, apparecchiature informatiche e una borsa da lavoro. Un elenco consistente e dettagliato che aveva però convinto la Procura a chiedere l'archiviazione. Tenuto anche conto che la donna, interrogata, aveva sostenuto di aver più volte invitato l'ex coniuge a prelevare i suoi oggetti senza che ciò accadesse. A tale riguardo era stata anche esibita una mail con l'invito a ritirare gli oggetti. In assenza del prelievo degli oggetti da parte dell'uomo, la 46enne aveva deciso di donare tutti gli oggetti in beneficenza. L'uomo si è però opposto all'archiviazione e il Gip Loredana Camerlengo aveva disposto pertanto l'imputazione coatta. Adempimento che è stato disposto dalla Procura. Ieri il denunciante era rappresentato dai difensori Marialuisa Cavuoto e Marcello D'Auria, la donna, invece, dall'avvocato Luciano Maletopoulos.
 

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