Coronavirus a Benevento, Mastella:
«Troppi in strada ora serve l'Esercito»

Coronavirus a Benevento, Mastella: «Troppi in strada ora serve l'Esercito»
di Gianni De Blasio
Venerdì 20 Marzo 2020, 09:14
3 Minuti di Lettura
L'operazione «Strade sicure» con i militari dell'Esercito a supporto delle forze dell'ordine affinché i controlli siano più severi non tocca Benevento. Almeno per ora, poiché il primo invio di truppe è riservato ad aree in cui è necessario dare un segnale di fermezza. Precisamente, i Comuni in quarantena. Successivamente, si valuterà se la richiesta inoltrata dal sindaco di Benevento al governatore della Campania, nonché ai prefetti di Napoli e Benevento, potrà essere accolta. Mastella, alla luce di quanto verificatosi ieri mattina davanti a un panificio (una sorta di assalto alle zeppole), e in previsione dell'aumento dell'intolleranza della popolazione a causa delle privazioni, «considerato che a oggi le previsioni dei medici sono di un ulteriore periodo di quarantena che ogni cittadino deve subire, ritengo che nei prossimi giorni potranno crearsi notevoli problematiche di ordine e sicurezza pubblica anche nei nostri territori e in particolare in alcune zone disagiate della città di Benevento». Pertanto, la «fascia tricolore» aveva ritenuto opportuno prevedere una presenza militare in alcuni punti strategici del territorio, onde prevenire pericoli di conflitto sociale. Ma il Comitato per l'ordine e la Sicurezza pubblica riunitosi a Napoli ha destinato il primo contingente di 100 militari solo ai Comuni anzidetti.
LE PROTEZIONI
Mastella dopo aver donato, a titolo personale, le mascherine all'Ordine in mattinata, nel corso di una riunione verificherà la praticabilità dell'ipotesi di una distribuzione di mascherine alla cittadinanza. Il Comune le acquisterebbe grazie alla generosità di assessori e dirigenti, ma c'è da mettere a punto in che modo potrà avvenire la consegna.
LA PROPOSTA
I consiglieri comunali di «Patto Civico» Marcellino Aversano, Luigi Scarinzi e Vincenzo Sguera propongono una serie di suggerimenti. Molti cittadini chiedono al sindaco di interloquire con i direttori delle banche locali, per trovare soluzioni rapide sia per l'accesso veloce al microcredito, che per ottenere «una moratoria» finalizzata a evitare protesti di assegni e cambiali almeno per i prossimi tre mesi. «Riteniamo opportuno - dicono - imporre ai commissari liquidatori di chiudere celermente la procedura del dissesto, al fine di soddisfare le legittime pretese economiche dei nostri concittadini. Come pure sarebbe doveroso, inoltre, devolvere gli introiti dei prossimi tre mesi dei consiglieri e degli assessori in favore delle famiglie beneventane più disagiate».
Per quanto concerne, invece, il piano sanitario, le istanze riguardano l'acquisto e la distribuzione di mascherine, che potrebbero essere fornite al Comune a un prezzo simbolico e consegnate gratuitamente ai cittadini; la donazione di un ventilatore polmonare al «San Pio»; la richiesta alla Regione per l'aumento di almeno due posti letto in terapia intensiva; l'attivazione per precettare strutture residenziali e/o alberghiere da mettere a disposizione del personale medico e paramedico - non residente in città - impegnato nei nosocomi cittadini, a prezzi calmierati; l'attivazione di una rete di sostegno psicologico gratuito. Infine, i consiglieri condividono la proposta della consigliera Romilda Lombardi, affinché tutte le attività di prevenzione e cura legate al Covid-19 vengano trasferite di urgenza al presidio ospedaliero di Sant'Agata sufficientemente capiente per gestire l'emergenza e munito di numerosi posti letto, di terapia intensiva, pronto soccorso e strumentazione diagnostica. «L'importante - concludono - è di evitare la promiscuità nel trattare i casi ordinari ed i pazienti contagiati dal Covid-19».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA