Il Coronavirus non ferma la Nestlé:
turni no-stop per le pizze surgelate

Il Coronavirus non ferma la Nestlé: turni no-stop per le pizze surgelate
di Antonio Martone
Giovedì 2 Aprile 2020, 08:54
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Attività produttiva aumentata con ciclo continuo h24 e nuove assunzioni. L'altra faccia dello tsunami Covid-19 alla Nestlé-Buitoni di Ponte Valentino a Benevento presenta, paradossalmente, anche qualche aspetto positivo. Lo stabilimento che da diversi anni produce pizze surgelate destinate all'intera penisola e all'Europa, da circa un mese, in concomitanza con l'espandersi del virus, è in over-produzione. In un periodo certamente surreale e di depressione economica, con la diffusa preoccupazione sugli assetti futuri, e mentre si registra un vorticoso aumento di richieste di cassa integrazione per i dipendenti da parte di piccole e medie imprese del territorio a causa della crisi latente che accelera in tutti i settori, è sicuramente uno squarcio di sereno.

Dagli inizi di marzo, a causa delle restrizioni e delle misure di contenimento del contagio, con la chiusura di bar, ristoranti e pizzerie, il consumo delle pizze in casa da parte delle famiglie è significativamente aumentato in Italia e soprattutto in Spagna. Automaticamente il management della fabbrica ha provveduto ad aumentare la catena di produzione. All'orario continuato, che si sviluppava dal lunedì al venerdì anche con turni notturni, si è aggiunto da qualche settimana, per ovvie esigenze, anche il sabato, dopo una soddisfacente trattativa con le rappresentanze sindacali. Inoltre per far fronte ai turni di riposo del personale e non rallentare la produzione, si è provveduto, anacronisticamente in considerazione del periodo, anche a effettuare dieci nuove assunzioni di lavoratori a tempo determinato, addetti alla preparazione delle pizze. La maggior parte provengono dal beneventano e solo qualcuno è della vicina provincia irpina. L'intento aziendale, al di là di soddisfare le richieste della distribuzione, è anche quello di aumentare lo stock di scorte di prodotto finito da tenere in magazzino, nell'estremo caso di esaurimento delle materie prime se la situazione emergenziale dovesse peggiorare in provincia. In pratica, la pizza «made in Benevento», sulle tavole degli italiani è garantita. Tra l'altro, quello sannita è l'unico stabilimento del gruppo in Italia a produrre pizze (margherita, 4 formaggi, prosciutto e funghi, e altre tipologie). Il ciclo interno parte dalla lievitazione, che può durare anche 24 ore, fino alla preparazione, farcitura e cottura. Benevento dal 2018 è anche diventato uno dei poli più importanti della pizza surgelata a livello europeo.

«La nostra azienda alcuni anni fa ha fatto importanti investimenti economici - dice il direttore dello stabilimento di Benevento Daniele Biondi, salernitano d'origine - sullo stabilimento di Ponte Valentino, che lo hanno portato all'avanguardia nel settore. Mi piace anche sottolineare lo spirito di collaborazione che c'è in una struttura che si può definire modello. La conferma che nel Meridione ci sono belle realtà e tanta voglia di lavorare. Anche in occasione della trattativa per espandere i turni lavorativi al sabato, abbiamo avuto ampia disponibilità da parte di tutti». Attualmente sono circa 230 i dipendenti (la maggior parte del capoluogo e della provincia, ma anche irpini e napoletani) dello stabilimento che inizialmente, parliamo degli anni Settanta, era nato per la produzione di gelati con il marchio Tanara, poi acquisito da altra marca leader, per passare infine alla produzione di minestroni e verdure surgelati. L'ultima e vincente conversione è stata quella della pizza surgelata, che ha dato un futuro duraturo alla struttura, sempre più radicata sul territorio come dimostra anche l'iniziativa della donazione di 100mila euro al San Pio per l'emergenza in corso.
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