Covid, momento critico: contagi saliti del 51,6% e due neonati ricoverati

Covid, momento critico: contagi saliti del 51,6% e due neonati ricoverati
di Luella De Ciampis
Venerdì 25 Marzo 2022, 08:43
4 Minuti di Lettura

Parte dalla fondazione Gimbe l'allarme per la brusca impennata dei contagi nel Sannio che ha guadagnato il 18° posto tra le province italiane con il maggior numero di casi Covid e il secondo in Campania, subito dopo la provincia di Avellino che è al sesto posto nella classifica nazionale. Nella settimana compresa tra il 16 e il 22 marzo, per la seconda settimana consecutiva, sono in sensibile aumento, quantificato nel 51,6%, i positivi al Covid che, a Benevento si traducono in 1244 per ogni 100.000 abitanti. La situazione non sembra volgere al meglio in questa terza settimana già sotto la lente di ingrandimento delle autorità sanitarie per un ulteriore incremento dei contagi. Sono, infatti, ancora in crescita i positivi nel Sannio, seppure di poche unità, rispetto a mercoledì. Si tratta di 537 nuovi casi emersi ieri dal bollettino quotidiano della Protezione civile che riferisce di circa 9000 nuovi contagi, 8828, per la precisione, sull'intero territorio regionale.


Sale a 44 il numero dei pazienti in degenza nei reparti Covid del «Rummo» dove si registrano 4 nuovi accessi e una guarigione. Dopo un periodo di tregua, è salito a 2 il numero dei neonati ricoverati nel reparto di Terapia intensiva neonatale Covid, a conferma del fatto che sono in crescita anche le partorienti che risultano positive al virus all'ingresso in ospedale. «C'è un incremento abbastanza importante dei contagi dice Giovanni Ianniello, presidente dell'Ordine provinciale dei medici cui si aggiunge anche un aumento dei ricoveri.

Tuttavia, non c'è alcuna pressione sulle terapie intensive e questo è un elemento decisamente confortante. È logico che quando i numeri crescono i pazienti fragili possono subire conseguenze negative anche se la variante Omicron 2 è molto diffusibile, poco aggressiva e si esaurisce con una sintomatologia simile a quella di un'influenza stagionale. Molto spesso, non si va in ospedale per Covid ma per altre patologie ed è proprio in quell'occasione che si scopre di aver contratto il virus, attraverso il tampone di controllo effettuato all'ingresso».


È questa la nuova frontiera del Covid che si scopre solo attraverso un tampone di controllo, se si va in ospedale per un infarto, per un malore o per un infortunio. Per questo, in molte strutture, sono stati attivati i «reparti misti» in cui vengono ricoverati i pazienti con patologie diverse che risultano positivi al Covid al momento del ricovero. «Abbiamo allentato le misure di sicurezza conclude Ianniello - che ci hanno preservato nei mesi più difficili della pandemia, abbandonando quelle pratiche quasi maniacali di igienizzazione di tutto: delle chiavi di casa, del telefono cellulare, delle buste della spesa, delle confezioni dei prodotti acquistati al supermercato, che ci hanno preservato dal contagio ma che ormai non ha più senso mettere in atto. Le aperture vanno bene e non sono da demonizzare ma bisogna continuare a mantenere alta la guardia, a vaccinarsi e a fare attenzione per quanto ci è possibile. Allo stato attuale, non è stato ancora dichiarato il passaggio dalla fase di pandemia a quella di endemia ma ci sono i presupposti affinché questo avvenga proprio per effetto della Omicron 2».

Insomma, in questo momento, è difficile sfuggire al contagio, anche perché, secondo quanto riferito dagli esperti, le mascherine Ff2, come tutte le altre, non sono efficaci per bloccare la trasmissione del virus considerato estremamente filtrabile. L'unica barriera valida è rappresentata dal vaccino che consente di evitare conseguenze gravi e di dover far ricorso alle cure in ospedale oltre che alla terapia intensiva. Sono 135 i vaccini somministrati ieri negli hub del territorio provinciale, a ulteriore conferma del fatto che l'attività vaccinale continua a procedere molto a rilento e si avvia alla conclusione. Peraltro, l'Aifa, proprio poche ore fa, ha confermato che non è prevista la somministrazione della quarta di vaccino agli anziani e agli over 70 specificando che, la valutazione dell'opportunità di una seconda dose booster potrebbe essere fatta solo per particolari categorie di soggetti.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA