Rifiuti, progetto digestore nell'Asi
e scatta la protesta: «Altera equilibri»

Rifiuti, progetto digestore nell'Asi e scatta la protesta: «Altera equilibri»
di Gianni De Blasio
Sabato 2 Novembre 2019, 14:00
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Parte con l'handicap il progetto per realizzare un impianto di digestione anaerobica e compostaggio, con produzione di biometano e compost di qualità. L'area individuata, avente estensione complessiva pari a 45.000 metri quadri, è ubicata nell'ambito dell'agglomerato industriale Asi dei comuni di San Nicola Manfredi e San Giorgio del Sannio, località San Giovanni, al confine con il territorio di Benevento. La società proponente, la Pan Tar srl con sede legale a Taranto (ex Pan Eco con sede in Cuneo) ha inoltrato in questi giorni richiesta di Via alla Regione Campania poiché l'impianto in esame deve essere sottoposto alle procedure Aia (Autorizzazione integrale ambientale) in quanto la sua capacità di trattamento è superiore alle 100 tonnellate giornaliere, prevedendo un totale di capacità di trattamento pari a 60mila tonnellate di biomassa organica. Il progetto, redatto dall'ingegnere Fiorenzo De Cicco e coordinato dal geologo Massimo Romito, si trova in fase di preistruttoria presso la Direzione generale del Ciclo integrato delle acque e dei rifiuti ma, come accennato, ha già destato contrarietà.

Quella ufficialmente espressa dal Comune di San Nicola Manfredi, il cui sindaco Fernando Errico, interpellato dall'Asi, ha risposto in maniera inequivocabile scrivendo al presidente del Consorzio Luigi Barone. Dopo aver manifestato «la nettissima contrarietà a tale insediamento perché, tra le varie negatività, una per tutte è legata all'alterazione dell'equilibrio di quella realtà che ha una vocazione di tipo agroalimentare», il sindaco annuncia che l'amministrazione comunale si opporrà in ogni sede e con ogni mezzo. Dal canto suo, Barone ha già incontrato i proponenti assieme a Confindustria e a esponenti del Comune di San Nicola. «Premesso che l'attività di programmazione compete all'Asi spiega il presidente -, in attesa di sottoporre l'istanza al comitato direttivo, posso solo dire che l'insediamento ingenera tantissimi dubbi e, nel contempo, anticipo che è molto difficile autorizzare una richiesta che registra la contrarietà del Comune interessato».

In effetti, la Pan Tar Srl, realizzerebbe questo nuovo impianto di gestione e recupero biologico della frazione organica del rifiuto urbano e altre biomasse, sottoprodotti e materie organiche biodegradabili ammesse dalla normativa vigente, attraverso un processo brevettato di digestione anaerobica e un processo finale di purificazione dei gas di fermentazione in biometano che consente di produrre energia direttamente immettibile in rete. È, inoltre, previsto il trattamento aerobico del digestato per produzione di «compost di qualità». La destinazione finale del biometano sarà direttamente la rete di distribuzione Snam: la Pan Tar ha già provveduto a inoltrare richiesta al medesimo gestore di rete per le procedure di allaccio, ottenendo riscontro di fattibilità tecnicamente positivo. I proponenti, sulla base dei dati più recenti pubblicati e certificati dal Siorr (Sistema informativo osservatorio regionale rifiuti), stimano la produzione complessiva sannita di rifiuti urbani pari a circa 96mila tonnellate, di cui 65.387 raccolti in modo differenziato per una percentuale di differenziata pari al 68,62%; è stata raccolta e avviata a trattamento una frazione di rifiuto organico complessivamente pari a circa 32.585 tonnellate e comprendente sia i rifiuti identificati con codice Cer che i residui vegetali. «Atteso che, ad oggi, in provincia di Benevento non risultano attivi impianti di trattamento per tale tipologia di rifiuti, è stata positivamente valutata la possibilità di realizzare un impianto di trattamento di biomasse organiche in tale contesto territoriale. Con la realizzazione di un impianto di compostaggio anaerobico con capacità di trattamento pari a 60.000 tonnellate annue, i fabbisogni attuali della provincia beneventana verrebbero completamente soddisfatti, anche nell'ipotesi di incrementi, finanche sensibili, delle percentuali di raccolta differenziata».
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