«Fake news in rete, spazio ai giovani per smascherarle»

In campo Alessandro Cecchi Paone: grande sfida per tutti, anche per il servizio pubblico televisivo

La presentazione dell'iniziativa
La presentazione dell'iniziativa
di Oreste Tretola
Mercoledì 23 Novembre 2022, 08:36
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La comunicazione ha il dovere di essere precisa e puntuale, ancor di più quando è scientifica. Alessandro Cecchi Paone è stato protagonista della comunicazione scientifica tramite il mezzo televisivo tra gli anni novanta e duemila. Il giornalista, saggista e divulgatore scientifico è stato, ieri pomeriggio al Palazzo De Simone, l'ospite speciale di UniSannio cultura. Cecchi Paone, in passato docente di marketing della comunicazione culturale alla Bocconi, è ora docente di documentazione scientifica all'università di Como e di scienze della comunicazione all'università di Cassino e del Lazio meridionale.


ll processo di transizione digitale ha come obiettivo la realizzazione di un'amministrazione digitale e aperta, che offra servizi pubblici digitali facilmente utilizzabili, sicuri e di qualità, tali da garantire una relazione trasparente e aperta con i cittadini.

Cecchi Paone si è soffermato sull'influenza che la transizione digitale ha sulle fake news scientifiche e sull'innovazione tecnologica nei media. L'innovazione tecnologica è legata alla diffusione delle piattaforme digitali, della tecnologia del blockchain e dell'intelligenza artificiale nei mercati commerciali. Nuovi software e nuovi algoritmi che vanno applicati anche in tv, radio, piattaforme social e internet; il segreto per sfuggire alle fake news, come spiegato da Cecchi Paone, è fare propri questi algoritmi e software. Chi è in grado di assimilarli sono i giovani, ai quali deve essere affidato il futuro e che devono anche interagire con tali algoritmi.

«I media sono cambiati molto, perché si è scoperto che purtroppo non c'è più una giusta valutazione, verifica e selezione delle fonti. Questo può essere accettabile finché si parla di sport, politica o gossip, ma se si parla di salute, medicina e scienze esatte diventa un grosso guaio perché di mezzo c'è la vita e il benessere delle persone ha spiegato Cecchi Paone -. Dobbiamo cercare di capire come porre rimedio e come prepararci al mondo della comunicazione digitale che può offrire delle garanzie nei confronti delle fake news. Le dimensioni digitali però devono essere ben gestite, al contrario possono amplificare le intenzioni di diffondere cose false, sbagliate o dannose. Il digitale va considerato come una nuova tecnologia della comunicazione e come una nuova dimensione dell'esistenza di tutti noi e che ha già cambiato, sta cambiando e cambierà la nostra quotidianità. Il digitale tende a comprimere e a sintetizzare, questa può essere una grande garanzia in materia di certezza dei contenuti. L'eccessiva rapidità però può anche essere un'occasione per non dare il tempo a chi è meno preparato di capire che sta subendo un bombardamento di informazioni falsate. I mezzi e gli spazi televisivi erano maggiori in passato per arrivare ad un vasto pubblico».

Cecchi Paone ha sottolineato anche come la televisione potrebbe avere un ruolo importante per diffondere informazioni certificate: «Oggi purtroppo mezzi, spazi e tempi adeguati non ci sono più, riuscire quindi a dire cose belle ed utili diventa sempre più difficile. Questa è una grande sfida per tutti, soprattutto per i più giovani. Personalmente sono stato sempre mosso dalla profonda condivisione, passione, convinzione e dal profondo coinvolgimento nel fare qualcosa di utile per me stesso e per gli altri; potrei definirla una missione. Vorrei capire se c'è ancora qualche spazio, sul servizio pubblico in materia scientifica, per fare informazione o per farla fare a nuovi colleghi. È un problema di linguaggio, di idea editoriale, di decisioni dirigenziali ma anche di linea culturale e politica, bisognerebbe capire chi dovrebbe fare cosa».
 

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