L'inflazione rallenta ma per Benevento è ancora maglia nera

La spesa annua cresciuta di 603 euro

Lavoro
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di Domenico Zampelli
Giovedì 16 Novembre 2023, 08:47 - Ultimo agg. 17 Novembre, 11:51
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Arriva per il Sannio un poco gradito primo posto, è qui l'inflazione più alta a livello nazionale. Meccanici, carrozzieri e gommisti sono i più cari in Italia, secondo posto invece per ristorazione e prodotti alimentari, quarto per il tessile, ottavo per le bevande analcoliche. Lo certifica l'Istat nel report sui prezzi al consumo relativo al mese di ottobre: da queste parti l'aumento rispetto allo scorso anno è del 3,1%, il dato più alto in Italia.

E a rendere più pesante la situazione c'è il fatto che la provincia di Benevento è una delle 16 in cui i prezzi ad ottobre sono andati in controtendenza rispetto al trend nazionale, che ha visto invece una lieve discesa.

Insomma fare la spesa a Benevento sta diventando un calvario: l'Unione nazionale consumatori stima che rispetto allo stesso periodo del 2022 per effettuare gli stessi acquisti ci vogliono 603 euro in più, quasi il doppio rispetto alla media nazionale.

È evidente allora la maggior perdita del potere d'acquisto delle famiglie sannite. Questo mentre le province confinanti di Campobasso e Caserta si pongono agli antipodi, con un'inflazione tra le più basse in assoluto e di conseguenza un contraccolpo sulle economie familiari più sostenibile.

Ma quali sono i settori che spingono più in alto di tutte la mongolfiera dell'inflazione sannita? Incidono molto i dati che vengono da ristorazione e tessile. Nel primo caso l'incremento dei prezzi rispetto al 2022 è più che doppio rispetto alla media nazionale: +4,7% in Italia, +11% a Benevento. Solo Brindisi (12,1%) presenta numeri più alti. Un dato clamoroso, anche perché racconta di una Campania completamente diversa rispetto ad Avellino (dove l'incremento si arresta al 7,1%) o a Napoli (5,9%). Addirittura Caserta occupa l'ultimo posto nazionale, con un incremento dell'1,3%. Una differenza sicuramente eccessiva, e peraltro finché regge l'equilibrio fra domanda e offerta a Benevento non cambierà granchè. Stesso discorso per il settore degli articoli tessili per la casa: tende, lenzuola e tappeti sono aumentati del 9,1% rispetto a un dato nazionale fermo al 2,8%.

Sul perché a Benevento l'incremento sia stato superiore al triplo resta il mistero. In ogni caso, se l'incremento dei prezzi per il tessile può determinare la scelta di attendere un momento migliore per l'acquisto, questo non è possibile quando si tratta di mettere mano alla vettura. Freni, gomme e motore non attendono e allora bisogna fare i conti con l'incremento dei prezzi più alto in Italia: +9,5%, anche in questo caso nei dintorni del doppio rispetto alla media nazionale, attestata al 5,1%. Un contributo al rialzo dei prezzi nel Sannio lo determina anche il settore delle bevande analcoliche: l'incremento in questo caso è dell'8,9% rispetto a una media nazionale del 7,2%.

Scorrendo la classifica si trovano numeri più alti solo nelle province di Grosseto, Livorno, Viterbo, Reggio nell'Emilia, Genova, Alessandria e Trento. Un pezzettino alla volta, inserendo questi dati nella vita quotidiana si arriva a quell'aumento di 603 euro che fa tanto male alle tasche dei sanniti. Che si devono far venire il mal di testa per quadrare i conti un po' di più rispetto alla media nazionale, che vede un incremento dei prezzi a 370 euro. Anche in questo caso il resto della Campania è divisa: aumenti più alti a Napoli (+526 euro) e Avellino (+447 euro) con Caserta (156 euro) nella parte opposta della classifica, quella delle province con gli aumenti più moderati. Un gruppo nel quale c'è anche la provincia di Campobasso, un territorio confinante con il Sannio, anzi una sua storica componente: in questo caso però con maggiore fortuna, poiché l'inflazione più moderata ha determinato un aumento dei prezzi contenuto a 73 euro.

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