Un tragico errore. Pensava che i cinghiali o degli animali selvatici stessero per invadere i suoi terreni e ha sparato. Sembra essere questa la spiegazione ricostruita dagli inquirenti in merito al grave episodio avvenuto all’alba di martedì a Dugenta, in contrada Lamia, una zona di campagna alle porte del centro abitato. Episodio che ha portato al ferimento di due giovani del posto. I carabinieri della Compagnia di Montesarchio, già ieri avevano fermato e interrogato un uomo del posto ora denunciato per tentato omicidio. L’uomo, L. I. 53 anni, avrebbe esploso un solo colpo con la sua carabina di precisione, legalmente detenuta e regolarmente denunciata poiché cacciatore. Colpo che ha però raggiunto la vecchia Fiat Panda 4x4 bianca su cui viaggiavano P. A. (32 anni) e I. C. (31 anni), ferendo entrambi.
LA DINAMICA
Secondo una prima ricostruzione, erano circa le 6.30 quando i due giovani - entrambi residenti a Dugenta - stavano transitando a bordo della Panda 4x4. È stato allora che l’uomo, allarmato dalla presenza di quelli che credeva animali selvatici, ha sparato. Il proiettile ha raggiunto i due ragazzi: uno è stato ferito alla mano, l’altro all’addome. Immediato l’allarme: sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Montesarchio, coordinati dal capitano Virginia Coni, insieme ai sanitari del 118. I due feriti sono stati soccorsi e trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata de’ Goti. Successivamente, viste le condizioni più gravi del 32enne - titolare di una nota pizzeria a Telese Terme - è stato disposto il trasferimento presso l’ospedale di Caserta, dove resta in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. L’altro ragazzo, ricoverato all’ospedale San Pio di Benevento, ne avrà per circa 40 giorni. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Marilia Capitanio della Procura di Benevento, hanno ascoltato a lungo il 53enne nella caserma di Montesarchio cercando di ricostruire minuziosamente la dinamica dei fatti. Alla fine è scattata la denuncia per tentato omicidio. A testimonianza del clima di sgomento, anche le parole del sindaco Clemente Di Cerbo, che nelle scorse ore aveva fatto visita alle famiglie dei due feriti per portare la solidarietà sua e dell’amministrazione comunale. «A memoria d’uomo - ha dichiarato - non ricordo un tale episodio a Dugenta. Siamo tutti rammaricati e addolorati per quanto accaduto. Auguro ai due ragazzi una pronta guarigione e, come comunità, poniamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine». Sul campo, al lavoro insieme ai carabinieri della compagnia di Montesarchio, anche gli uomini del Nucleo investigativo provinciale. Per non lasciare nulla di intentato, gli inquirenti hanno effettuato diversi sopralluoghi e ulteriori accertamenti, probabilmente anche di tipo tecnico e balistico, per raccogliere ogni elemento utile a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Resta ora alla magistratura il compito di chiarire gli ulteriori ed eventuali dubbi e lavorare per accertare tutti gli aspetti della vicenda, così da dare risposte sia alla comunità che alle famiglie dei ragazzi feriti. Insomma, una tragedia che solo per un caso non si è trasformata in una strage.