Movida a Benevento, spunta
l'ipotesi di un tavolo di confronto

Movida a Benevento, spunta l'ipotesi di un tavolo di confronto
di Paolo Bocchino
Sabato 29 Ottobre 2022, 08:58 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 18:42
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La questione movida resta sotto i riflettori sul duplice versante della sicurezza e della vivibilità del centro storico. Ribadita in Prefettura l'attenzione degli organi istituzionali e delle forze dell'ordine che hanno annunciato una sensibile intensificazione dei controlli nel weekend e per la notte di Halloween, il tema è al centro anche del dibattito animato dalla società civile e dai referenti politici. Ciclicamente si riaffaccia la querelle tra chi vorrebbe vicoli a misura di residente, quieti e accessibili ad ogni ora, e chi li ha eletti da tempo a location del divertimento serale, talvolta oltre le righe. Un dissidio apparentemente insanabile, tanto da far balenare ad autorevoli rappresentanti della parte pubblica come il comandante della polizia municipale Fioravante Bosco l'opzione del trasloco, immediatamente sconfessata dal primo cittadino Clemente Mastella.

Dibattito aperto dunque, nel quale si è inserito ieri il leader dell'opposizione consiliare Luigi Diego Perifano lanciando l'invito alla convocazione di un tavolo che permetta alle «parti» di esprimere le rispettive posizioni e, possibilmente, trovare una sintesi: «I problemi creati dalla movida in centro storico sono noti e annosi - ha dichiarato Perifano via social - Non serve colpevolizzare i titolari dei locali, che cercano di fare il loro mestiere di imprenditori. Così come non è giusto ignorare sistematicamente le richieste dei residenti, i quali aspirano semplicemente a veder rispettati i canoni minimi della civile convivenza. La soluzione continua a essere una sola: mettere intorno a un tavolo Comune, autorità di pubblica sicurezza, comitato di quartiere e titolari dei locali. La via del confronto e del dialogo, che non si percorre da troppo tempo, è l'unica che può portare a qualcosa di buono, individuando, in un clima di collaborazione, tutte le misure necessarie a rendere compatibili le varie esigenze. Prima si fa e meglio è», la conclusione del portavoce di Alternativa per Benevento.

Si attendono adesso le eventuali reazioni dell'amministrazione comunale che per il momento ha preferito non intervenire, avendolo già fatto nelle scorse ore attraverso le parole del sindaco Mastella che ha stigmatizzato narrazioni apocalittiche della questione: «Collaboriamo con le forze dell'ordine, ma il centro storico non è il far west». 

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Lettura diversa è fornita invece dal comitato di quartiere, da tempo impegnato nel denunciare le storture del by night cittadino: «Abbiamo letto le dichiarazioni del sindaco - commenta il presidente Luigi Marino - e ancora una volta prendiamo atto della volontà di creare delle dicotomie insanabili tra esercenti e residenti.

Da tempo predichiamo la creazione di un rapporto basato sul rispetto delle regole e sul buon senso. Che vi sia una criticità nel centro storico è ormai fuor di dubbio. Noi siamo disponibili a un confronto, leale e alla pari, con le istituzioni e le altri parti interessate, purché vi sia la reale volontà di riconoscere i problemi che attanagliano il nostro quartiere e decidere di eradicarli, senza che nessuna delle parti in gioco ne subisca un nocumento».

Per il comitato, la lista delle questioni irrisolte è nota: «Pretenderemo la discussione, e possibilmente la risoluzione, di problematiche ormai annose - elenca Marino - Ovvero: controllo dei permessi di sosta e transito, attivazione dei varchi di accesso, rispetto delle ordinanze sulle immissioni sonore, attenzione alla somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni, regolamentazione delle autorizzazioni all'occupazione del suolo pubblico, rideterminazione degli orari di chiusura dei locali e di sospensione della musica, garanzia, reale e non  formale, della percorribilità dei vicoli per tutelare la sicurezza». Apertura al dialogo che arriva anche da uno storico operatore commerciale della movida: «Ben venga un momento di confronto tra le diverse sensibilità coinvolte - dichiara il titolare della drogheria Frittole, Peppe Mignone - Opero in centro da 22 anni e so che, rispettando le regole, si riesce a tenere insieme le esigenze di tutti. La soluzione non sono gli orari draconiani o controlli da stato di polizia, ma l'autodisciplina da parte di tutti».

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