Natale a Sant'Agata de' Goti, il presepe operaio evoca Sant'Alfonso tra i vicoli di Napoli

L'edizione 2022 vedrà le scene del presepe vivente allestite in largo del Toro, vicolo Corto, vicolo Gioielli e nel cortile di Palazzo Vaccaro

Il presepe operaio evoca Sant'Alfonso tra i vicoli di Napoli
Il presepe operaio evoca Sant'Alfonso tra i vicoli di Napoli
di Vincenzo De Rosa
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 13:00
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Ispirandosi al pensiero di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, «la nostra socia Maria Rosario Di Stasio, che è anche componente dell'associazione culturale Thàlia, ha sceneggiato quattro atti unici in lingua napoletana, immaginando uno scenario unico, quello dei vicoli e bassi della Napoli povera, ergo, quale location poteva meglio soddisfare le esigenze della sceneggiatura? Naturalmente il nostro centro storico, la cui peculiarità è nota a tutti e apprezzata da molti visitatori».

Antonio Piscitelli, presidente della Società operaia di mutuo soccorso di Sant'Agata de' Goti, racconta così l'idea alla base di «Quanno nascette ninno», il presepe vivente ispirato alla vita ed alle melodie di Sant'Alfonso Maria de' Liguori che verrà messo in scena nelle serate di venerdì, sabato e domenica tra i vicoli ed i cortili del borgo antico.

Una manifestazione giunta quest'anno alla sua quarta edizione l'evento ha cadenza biennale e che proprio in questo 2022 assume una speciale rilevanza. 

«L'anno che sta volgendo al termine - spiega Antonio Piscitelli -, è stato per lo storico sodalizio santagatese un anno molto impegnativo, ma siamo soddisfatti di aver condotto a termine quello che avevamo programmato. Vogliamo chiudere il 2022 con la messa in scena del presepe Alfonsiano per due motivi particolari. Primo, perché volevamo che Quanno nascette Ninno rientrasse nell'anno celebrativo del 140° dalla nascita del sodalizio. Secondo, perché volevamo che il presepe alfonsiano fosse legato ad un gioioso evento che la nostra città ha vissuto 260 anni fa, rievocato anche questa estate, ovvero dell'ingresso del vescovo Alfonso nella nostra città, sede vescovile fino al 1984». Un legame fortissimo quello tra il vescovo santo, che fu anche compositore di celebri melodie natalizie, e la comunità santagatese della quale fu guida spirituale dal 1762 al 1775. «Quanno nascette Ninno», che dà il nome all'evento della Società operaia, è probabilmente assieme a «Tu scendi dalle stelle» tra le canzoni più famose scritte dal de' Liguori.

E quella del presepe alfonsiano è ormai una formula collaudata, entrata già a far parte delle tradizioni santagatesi e che può contare su una serie di collaborazioni che di anno in anno ne hanno arricchito il programma. L'edizione 2022 vedrà le scene del presepe vivente allestite in largo del Toro, vicolo Corto, vicolo Gioielli e nel cortile di Palazzo Vaccaro.

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«In questa edizione - racconta il presidente della Società operaia -, vedremo impegnati per la prima volta nella parte teatrale molti giovani, che con entusiasmo hanno accettato la sfida, anche perché incoraggiati e supportati da un veterano del teatro amatoriale, Cesare Serino. In questa avventura non siamo soli, ci accompagna l'associazione teatrale Thàlia, l'Unità pastorale Alfonso Maria de' Liguori, l'istituto di istruzione superiore de' Liguori ed il coro interparrocchiale diretto da Annapatrizia Martino, tutti insieme abbiamo un unico obiettivo: portare a termine la IV edizione del presepe Alfonsiano. Un'iniziativa possibile anche grazie alla disponibilità, e per questo li ringrazio di vero cuore, di quelli che ci hanno concesso l'utilizzo di spazi privati, il comando di Polizia municipale, sempre disponibile ad ogni nostra richiesta, il comando della locale stazione dei carabinieri, i volontari, gli esercenti, gli artigiani e tutta la cittadinanza che ci incoraggia nelle nostre iniziative. Un ringraziamento va alla Regione Campania e al Comune di Sant'Agata de' Goti per la gentile concessione del patrocinio morale».

«Dirò di più conclude Piscitelli - dobbiamo lavorare affinché Quanno nascette Ninno possa diventare un evento che crei sì attrattiva, ma deve essere soprattutto elemento trainante per la diffusione della storia del nostro Santo e delle sue opere di carità». 

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