«Noi Campani», Mastella presenta
il simbolo della lista pro De Luca

«Noi Campani», Mastella presenta il simbolo della lista pro De Luca
di Gianni De Blasio
Domenica 7 Giugno 2020, 10:27
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Mastella-De Luca, due nomi campeggiano attorno a «Noi campani» e a quel campanile che tante fortune ha portato all'attuale sindaco di Benevento. Tre giorni dopo aver suggellato l'adesione all'ampia cordata di sigle convenute alla Stazione marittima di Napoli, lì convocate dal plenipotenziario del governatore Fulvio Bonavitacola, Mastella è già in campo. «Questo è il simbolo - ha scritto l'ex Guardasigilli - con il quale i miei amici e io ci presenteremo alle prossime elezioni regionali in Campania. Affiancheremo il presidente De Luca portando programmi e valori, puntando alla centralità del cittadino campano che avrà bisogno di tutte le attenzioni dell'istituto regionale per superare momenti la cui densità di problemi non ha eguali nella nostra storia repubblicana». Già noto pure il binomio che proverà a garantire un seggio a «Noi campani» nel Sannio: Gino Abbate e Giovanna Razzano sono da settimane in campagna elettorale. «Sono grato a Mastella per l'indicazione dice Abbate, attuale presidente di Gesesa -, non posso che garantire tutto il mio impegno per cercare di assicurare al Sannio un eletto nel Consiglio regionale, in modo da poter trasferire nelle sedi decisionali le istanze del territorio».

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L'OBIETTIVO
Mastella, pertanto, correrà con una propria lista, obiettivo che non tutte le sigle rappresentate l'altra sera al vertice di Napoli potranno centrare. Scontato che alle Regionali, la lista mastelliana si proponga di intercettare prioritariamente il voto dei centristi, attraendo fette di quell'elettorato moderato da anni disperso in tanti rivoli. In queste settimane, anzi mesi, il sindaco di Benevento ha più volte ribadito che «per ora si tratta di una scelta di natura amministrativa», demandando qualsiasi valutazioni di ordine politico al post elezioni, sulla base del risultato che «Noi campani» dimostrerà di poter riportare. Sino a quattro mesi fa, nessuno avrebbe osato prospettare lo scenario ora configuratosi. Ma che il sindaco non si trovasse proprio a suo agio all'interno del centrodestra era parso evidente già un anno fa, quando la sua richiesta di tenere le primarie per indicare il candidato presidente era caduta nel vuoto, totalmente ignorata. Dopodiché, con Fi a far da spettatrice, la rottura definitiva: «Dove sta la Lega tuonò Mastella -, di certo non starò io». Quasi uno sbocco naturale, a quel punto, lo spostamento verso i lidi deluchiani, operazione che, è fuor di dubbio, soprattutto in caso di successo, è destinata a incidere non poco anche nelle vicende politiche cittadine, ossia alle amministrative del prossimo anno. Con un quadro che dovesse vedere Mastella amministrare in Regione assieme al Pd, ciò che oggi appare irrealistico poiché i dem hanno riaffermato di volersene stare all'opposizione, come da mandato elettorale, potrebbe invece modificarsi alle amministrative.

I PENTASTELLATI
Chi, invece, torna all'attacco di Mastella sono i 5 Stelle. Le consigliere Annamaria Mollica e Marianna Farese addebitano a Mastella di essere in costante crisi d'identità. «Il sindaco di Benevento gioca a confondere le carte e rivendica, in base alla convenienza del momento, o di essere solo il primo cittadino della sua città oppure di essere il presidente della conferenza dei sindaci. La sua presenza al fianco del direttore generale dell'Asl, nel corso della conferenza di venerdì, ad esempio, non è chiara. Ci chiediamo se in quell'occasione stesse rappresentando solo il Comune di Benevento o i sindaci dell'assemblea da lui presieduta. Pur non conoscendo l'identità scelta per l'occasione, possiamo asserire che in entrambi gli scenari svolgeva un ruolo contestabile. Se infatti ha partecipato alla conferenza stampa in qualità di sindaco di Benevento non si capisce perché siano stati esclusi gli altri primi cittadini del Sannio. Se invece era presente in qualità di presidente della conferenza dei sindaci, ci obbliga a sottolinearne la totale incoerenza. Quando l'intera rappresentanza del M5S nel Sannio lo ha invitato, in virtù di questo ruolo, a sollecitare la richiesta di fondi al presidente De Luca per sostenere la nostra provincia nel corso dell'emergenza, Mastella si è defilato, sottolineando come lui fosse solo un umile sindaco di un capoluogo di provincia. Mentre quindi si defilava dal suo ruolo di guida dei sindaci del Sannio, al contempo si batteva per la riapertura dei presidi di Cerreto Sannita, San Bartolomeo in Galdo e per il potenziamento del presidio di Sant'Agata».
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