Ospedale Rummo, stop alla stabilizzazione dei precari: assunzioni congelate

Pronto soccorso covid, arrivano 833.000 euro per l'acquisto delle apparecchiature

L'ospedale Rummo
L'ospedale Rummo
di Luella De Ciampis
Lunedì 5 Dicembre 2022, 09:36
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Ai 2.287.000 euro stanziati per la realizzazione del nuovo Pronto soccorso Covid, i cui lavori inizieranno a febbraio, si aggiungeranno 833.000 euro per l'acquisto delle apparecchiature necessarie a migliorare le prestazioni sanitarie. Il progetto, che sarebbe dovuto partire già a settembre, periodo in cui era stato previsto che fossero pronte tutte le procedure per avviare i lavori, ha appena ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie di Asl e Comune.

La nuova area, che sarà sviluppata nel padiglione Moscati, nella zona adiacente al Pronto soccorso, nei locali che ospitavano la centrale del 118 prima che fosse trasferita nella palazzina dell'Asl di via Delcogliano, sarà strettamente collegata all'altra e avrà sei posti letto di subintensiva, interamente destinati ai pazienti Covid.

In una prima fase si era pensato che il nuovo reparto dell'urgenza, conclusa la pandemia, rimanesse in uso al reparto di Malattie infettive per accogliere i pazienti con patologie particolarmente contagiose ma, adesso, si è deciso di destinare questo nuovo Pronto soccorso alla presa in carico dei pazienti ad alta complessità, mentre i codici che indicano una minore gravità saranno gestiti nel vecchio reparto. Lo scopo è di garantire maggiore privacy ai casi più complessi e prestazioni sanitarie più rapide ed efficienti, attraverso la presa in carico tempestiva dei pazienti e il governo dei percorsi.

Qualora si dovessero verificare nuovi eventi pandemici, gli spazi da realizzare, nell'arco di 24 mesi, saranno usufruiti per consentire l'isolamento di pazienti infetti o sospetti lasciando libere le altre aree sanitarie che potranno accogliere l'utenza ordinaria. La nuova struttura avrà una camera calda, cioè un'area riservata in cui il transito è consentito esclusivamente ai mezzi di soccorso in arrivo, distinta e separata da quella del Pronto soccorso ordinario. Non è cosa da poco perché, in caso di emergenza pandemica, le ambulanze con i pazienti infetti seguiranno un percorso completamente diverso da quello usato per gli accessi ordinari. Si tratta di una soluzione che consentirà, sia di evitare ogni tipo di contatto con i pazienti infetti, sia di evitare che si creino le file di ambulanze che hanno caratterizzato l'emergenza Covid. «Gli investimenti attuali dice la manager Maria Morgante saranno di grande importanza per garantire risposte efficaci nell'ambito dell'emergenza-urgenza di tutto il territorio e per potenziare i servizi già esistenti».

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Intanto, si riparte da zero con il provvedimento di stabilizzazione del personale di comparto perché la graduatoria deve essere redatta soprattutto tenendo conto dell'anzianità di servizio, cui si aggiungono tutti gli altri titoli. Quindi, sono stati riaperti i termini della procedura di stabilizzazione riservata al personale del comparto con ruolo sanitario e sociosanitario, per i profili di infermiere, operatore sociosanitario, ostetrica e tecnico di laboratorio biomedico. Si tratta di personale reclutato a tempo determinato per far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti dettate dalla pandemia. Questo primo iter prevede la regolarizzazione di una decina di persone ma, nella fase successiva, si procederà a immettere in servizio i precari che hanno i requisiti necessari. Infatti, per gli inizi del 2023 è prevista l'assunzione di 50 figure professionali solo per l'area sanitaria che si aggiungeranno ai 50 professionisti già reclutati negli ultimi mesi. «Continueremo a lavorare conclude la manager per superare tutte le criticità con l'aiuto di tutto il personale che sta dando il massimo per riuscire a superare l'impasse perché ha acquisito la consapevolezza del fatto che le energie della direzione strategica sono indirizzate unicamente a operare nell'interesse dell'ospedale, cercando di tener conto delle esigenze e dei diritti di chi lavora».
 

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