Disertati i colloqui di lavoro, reddito
di cittadinanza in bilico per 775 sanniti

Disertati i colloqui di lavoro, reddito di cittadinanza in bilico per 775 sanniti
di Paolo Bocchino
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 08:21
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Per molti il reddito di cittadinanza ha rappresentato un approdo sicuro nel mare in tempesta del lavoro che non c'è. Per altri semplicemente la via più breve per sbarcare il lunario. Per tutti in ogni caso un cammino che non prevede una sola tappa, l'introito del budget riconosciuto dallo Stato, ma anche le successive scadenze da onorare. La legge istitutiva della misura ha sancito l'obbligo in capo ai beneficiari di sottoscrivere il «Patto per il lavoro» manifestando la disponibilità concreta a rientrare nel circuito occupazionale non appena se ne verifichino le condizioni. Quanto l'intenzione sia praticabile nella realtà lo diranno i prossimi mesi, quando i Centri per l'impiego e l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro dovranno offrire opportunità concrete. Intanto i percettori dell'assistenza temporanea hanno dovuto rispondere alla chiamata giunta dalle strutture provinciali, sostenere un colloquio conoscitivo-attitudinale e porsi in lista in attesa delle proposte di lavoro che si presenteranno.

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Convocazione che in tanti però hanno disertato mettendo così a repentaglio il protrarsi della erogazione di sostegno. Un rischio che corrono 775 sanniti, tanti quanti i percettori del reddito di cittadinanza che hanno snobbato gli inviti emessi dal Centro per l'impiego attraverso le tre articolazioni territoriali di Benevento, Sant'Agata de' Goti, Telese Terme. La quota più consistente riguarda il bacino costituito dal capoluogo e dai venti comuni più prossimi nei quali al termine delle convocazioni si sono contate ben 506 defezioni. Un numero rilevante pari a più di un terzo di quanti hanno invece ottemperato al dettato normativo nello stesso ambito (1.368 persone). Fenomeno meno accentuato ma comunque verificatosi anche in valle caudina dove il presidio ubicato a Sant'Agata de' Goti ha registrato 177 assenze ingiustificate contro i 895 sì all'appello. Quota ancora inferiore in valle telesina dove il punto di raccolta di Telese Terme ha chiuso la prima tranche di convocazioni con 62 mancate presentazioni e 632 disponibilità. A chiudere il bilancio ci sono i 30 assegnatari di sussidio fortorini che non hanno risposto all'invito mentre sono 105 gli assensi. Anche in questo caso gli inviti sono partiti dagli uffici del capoluogo a causa della chiusura forzata della struttura di San Bartolomeo in Galdo.
GLI SCENARI
Per tutti la prospettiva di dover dire addio all'aiuto mensile qualora fallissero anche la prossima chiamata: «I percettori del reddito di cittadinanza - spiega Luigi Baccari, dirigente regionale responsabile dei centri per l'impiego nel Sannio - hanno ricevuto tutti un sms e una e-mail secondo le informazioni da loro rese alla presentazione della domanda. La legge prevede che alla erogazione del sussidio segua la stipula del Patto per il lavoro per il reinserimento occupazionale. Provvederemo già nei prossimi giorni a riconvocare gli interessati con lettera raccomandata. Qualora dovesse protrarsi l'assenza dovremo darne comunicazione all'Inps per i provvedimenti di competenza». Una mannaia che pende dunque sul capo di quasi 800 nuclei familiari.
Non avranno invece nulla da temere i 686 cittadini dichiarati «esclusi» per legge in quanto percettori di pensione di cittadinanza o comunque aventi oltre 65 anni, così come i componenti disabili. Nessuna paura neanche per i 523 «esonerati», categoria nella quale rientrano i membri di nuclei comprendenti minori di 3 anni, persone non autosufficienti o percettori di redditi bassi (8.000 euro per i lavoratori dipendenti; 4.800 euro per gli autonomi). I Centri per l'impiego sono peraltro già al lavoro sul secondo blocco di convocazioni. Superlavoro in particolare per gli uffici del capoluogo diretti da Nino Lombardi che hanno già fatto partire altre 765 chiamate relative ai comuni dell'hinterland e 44 per l'area fortorina. Impegno centrato malgrado un organico costituito da sole 5 unità di ruolo.
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