Report Qualità della vita, il Sannio
si scopre leader nel Mezzogiorno

Report Qualità della vita, il Sannio si scopre leader nel Mezzogiorno
di Paolo Bocchino
Martedì 1 Dicembre 2020, 08:41 - Ultimo agg. 15:26
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La 33esima provincia più vivibile d'Italia, la prima assoluta al Sud, con 42 posizioni guadagnate in un anno. Occorreva una congiuntura eccezionale perché il Sannio raggiungesse posizioni così nobili in una classifica sulla qualità dei servizi. Benevento e la sua provincia si scoprono protagoniste di un modello virtuoso persino da imitare. Questa almeno è la fotografia scattata dal quotidiano economico Italia Oggi che ha pubblicato ieri l'annuale rilevazione sulla qualità della vita svolta in collaborazione con l'Università La Sapienza. Un appuntamento rituale che fa il paio con quello altrettanto consueto firmato da Il Sole 24 Ore, in uscita a dicembre. E immancabili sono anche i commenti di segno avverso.

Una pagella senz'altro lusinghiera ma, va detto subito, frutto essenzialmente di una specifica componente: l'andamento epidemiologico favorevole verificatosi nel Sannio nella prima fase della pandemia.

Sono infatti tutti in linea con il 2019 gli indicatori relativi ai settori di valutazione presi in esame: Affari e Lavoro (dalla 79esima alla 82esima posizione, persi 3 posti); Ambiente (dalla 66esima alla 70esima posizione, persi 4 posti); Reati e Sicurezza (dalla 21esima alla 18esima posizione, guadagnati 3 posti); Popolazione (dalla 83esima alla 82esima posizione, guadagnato un posto); Sistema Salute (dalla 13esima alla 14esima posizione, perso un posto); Tempo libero (80esima posizione in entrambi gli anni); Reddito e Ricchezza (dalla 90esima alla 92esima posizione, persi 2 posti). Un andamento da provincia immobile, stagnante, come del resto era accaduto nelle stagioni precedenti.

A fare la differenza, in positivo, è stato il ciclone Covid che il dossier di ItaliaOggi ha indagato inserendo ex novo tre parametri ad hoc: aumento della mortalità sotto i 65 anni di età, sopra i 65 anni, e casi di Covid registrati ogni 1.000 abitanti, racchiusi nel segmento «Sicurezza sociale» che vede Benevento sul podio nazionale con il secondo posto.

Numeri che chiaramente tengono conto solo della prima fase pandemica. Sono queste tre sottoclassifiche a far schizzare in alto le performance del Sannio. La mortalità ai tempi del Covid ai piedi della Dormiente è persino calata, almeno fino al 31 agosto che fa da data di chiusura dello studio. Tra i cittadini sotto i 65 anni di età si è registrato il 10,3 per cento di morti in meno nei primi otto mesi del 2020 rispetto al quadriennio precedente, 17esima miglior prestazione nazionale in una graduatoria che vede inevitabilmente Bergamo all'ultimo gradino. E persino nella classe anagrafica più bersagliata dal virus, quella degli over 65, Benevento ha fatto segnare un -4,5 per cento di decessi che la pone addirittura al quarto posto in Italia. Quanto al resto, il quadro tracciato dal quotidiano milanese è tutto un deja vu: una provincia sicura ma povera, con ataviche criticità ambientali ma buoni riscontri sanitari e scarse opportunità per il tempo libero. 

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Entusiastico il commento del presidente della Provincia Antonio Di Maria e del sindaco del capoluogo Clemente Mastella: «Benevento scala la classifica e recupera ben 42 posizioni. Lontane le altre province campane: 70esima Avellino, 83esima Salerno, 93esima Caserta e 103esima Napoli. Registriamo buone performance in quasi tutti i settori analizzati ma principalmente nella sicurezza, addirittura secondi per sicurezza sociale. Inoltre siamo terzi in Italia per imprese registrate. L'indagine - concludono - fotografa Benevento e un Sannio in netto miglioramento». Di tenore opposto le consigliere comunali del M5S : «ItaliaOggi evidenzia in prima pagina che perdono decine di posizioni le realtà colpite più duramente dalla pandemia. I posizionamenti in classifica sono stati condizionati dal decisivo effetto Covid. Mastella e la sua corte si sono affrettati ad attribuirsi impropriamente il merito di questo risultato, nascondendo opportunisticamente la progressiva discesa registrata in quasi tutte le altre voci».
 

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