Bimba morta in piscina, archiviata l'accusa
di omicidio: «Fu abbandono di minore»

Bimba morta in piscina, archiviata l'accusa di omicidio: «Fu abbandono di minore»
di Enrico Marra
Martedì 8 Giugno 2021, 08:49
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Il gip Vincenzo Landolfi ha disposto l'archiviazione del procedimento nei confronti di Daniel Ciocan 26 anni, accusato di omicidio e violenza sessuale su Maria, la bambina romena di 9 anni che il 19 giugno del 2016 era stata trovata annegata nella piscina di un resort a San Salvatore Telesino. Per il gip «i consulenti e i periti hanno concordemente escluso la configurabilità dell'omicidio. Quanto alla violenza sessuale, gli accertamenti peritali hanno fatto emergere dati tutt'altro che univoci. Inoltre, l'insufficienza del materiale biologico rinvenuto sugli indumenti sottoposti a sequestro hanno impedito lo svolgimento di ulteriori esami forensi. E da escludere, pertanto, che l'ulteriore perizia possa fornire elementi sufficienti per esercitare l'azione penale».

Si erano opposti alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, per Daniel Ciocan, i genitori della bambina. Una richiesta che aveva fatto scattare lo scorso 14 maggio, un'udienza in camera di consiglio, davanti al gip Vincenzo Landolfi, per esaminare l'istanza dei genitori della bambina (Marius ed Elena Ungureanu) che, tra l'altro, risultavano anch'essi indagati e difesi dagli avvocati Maurizio Gallo e Antonella Gasperini. Nel corso dell'udienza, il pm Claudio Barbato aveva confermato la richiesta di archiviazione.

Stessa richiesta inoltrata anche dal difensore di Ciocan, Salvatore Verrillo. Il gip ha ora depositato il suo verdetto di archiviazione.

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Nell'avviso di conclusione delle indagini del procuratore aggiunto, Giovanni Conzo, dopo le indagini dei carabinieri, presentato nell'ottobre dello scorso anno, non erano più previste le accuse di omicidio e violenza sessuale nei confronti di Ciocan. Nell'ultima ricostruzione infatti sono coinvolte quattro persone: Daniel Ciocan, 26 anni, sua sorella Maria Cristina 35, la coppia con la quale la bimba si trovava quella sera (Antonio Romano, 74 anni, proprietario del complesso con la piscina e Daniela Romano, 40 anni, rappresentante legale e responsabile del servizio di prevenzione della struttura), difesi da Angelo Leone.

 

Le ipotesi di reato contestate ai fratelli Ciocan sono quelle di abbandono di minore perché l'avrebbero condotta prima all'esterno del resort, poi nell'area della piscina, lasciandola sul posto senza preoccuparsi del fatto che la piccola non sapesse nuotare. I due Romano sono accusati di omicidio colposo perché non avrebbero adottato le misure di sicurezza per evitare l'accesso alla piscina (procedimento al vaglio del gup il 14 ottobre).
 

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