Acqua nel Sannio, gli inquinanti
sono ai minimi storici

Acqua nel Sannio, gli inquinanti sono ai minimi storici
di Paolo Bocchino
Domenica 22 Agosto 2021, 10:58
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Valori mai così bassi. La lettura dei report sulla qualità delle acque dei pozzi riserva una sorpresa positiva. Da un mese il tenore degli inquinanti monitorati da Gesesa in autocontrollo risulta costantemente sotto tutte le soglie di allarme. Rispettati dunque sia il limite fissato dal Testo unico per l'ambiente (decreto legislativo 152/2006) sulla contaminazione delle matrici ambientali, sia quello sancito dal decreto 31/2001 che attesta la potabilità delle acque. Un trend virtuoso che non interromperà gli studi sulle cause dell'inquinamento dell'area a cavallo della Stazione centrale, ma che rappresenta pur sempre una tendenza incoraggiante. Nel dettaglio, sono 5 i prelievi nell'arco di altrettante settimane che hanno fatto registrare dati puntualmente inferiori a quelli previsti per legge.


IL TREND
Il più recente è il campione consegnato subito dopo Ferragosto a Gesesa, acquisito il 12 agosto presso i tre punti prelievo di piazza San Modesto, viale San Lorenzo e nella sede aziendale. In tutti i casi si tratta di acque che scaturiscono dal campo pozzi di Pezzapiana, parzialmente miscelate con la quota proveniente dal bacino molisano del Torano-Biferno la cui erogazione si conferma ampiamente al di sotto dei quantitativi annunciati a maggio attestandosi poco oltre i 200 litri al secondo giornalieri. L'ultima analisi in ordine di tempo ha rivelato un tasso di inquinanti ai minimi storici. Osservati speciali i «solventi organici clorurati», famiglia cui appartiene anche il tetracloroetilene insieme al dicloroetano e al tricloroetilene. Per tutti, indici di inquinamento ridottissimi: il 12 agosto nei tre punti prelievo sono stati rinvenuti valori tra 0,13 e 0,18 microgrammi di tetracloroetilene per litro d'acqua, quasi dieci volte al di sotto della soglia di contaminazione fissata a 1,1 microgrammi / litro, e ben cento volte più bassi del limite per la potabilità (10 microgrammi per litro d'acqua). Riscontro che ha confermato gli immediati precedenti effettuati a cadenza settimanale. Il prelievo del 29 luglio aveva rivelato valori di tetracloroetilene compresi tra 0,16 e 0,22 microgrammi per litro, il 22 luglio picco massimo di 0,36 microgrammi, il 15 luglio si era saliti fino a 0,56 microgrammi, mentre l'8 luglio le provette avevano segnalato un massimo di 1,09 microgrammi. Risultati analoghi anche per il dicloroetano e il tricloroetilene. L'andamento tendenziale virtuoso sembra dunque confermato, almeno nel periodo recente. Dati confortanti che non possono però far abbassare la guardia alla luce dei noti precedenti che, non più tardi dello scorso marzo, hanno visto Gesesa costretta a chiudere il pozzo di Campo Mazzoni a causa di un valore monstre pari a 47,4 microgrammi/litro di tetracloroetilene, quasi 5 volte oltre il limite massimo di potabilità. Acqua letteralmente imbevibile e potenzialmente velenosa. Campo Mazzoni è rimasto in attività per decenni con il beneplacito delle autorità competenti erogando a mezza città, i rioni Libertà e Ferrovia. Da qualche anno la campagna di sensibilizzazione intrapresa con determinazione da alcune associazioni cittadine ha acceso i riflettori su una problematica diventata ormai di dominio pubblico, approdando anche sui tavoli della Procura che ha chiuso le indagini decretando la non perseguibilità penale dei reati ipotizzati ma confermando una condizione di contaminazione ambientale da approfondire.
 

LA SOCIETÀ
Il relativo piano di caratterizzazione concordato con la Regione, l'Arpac e l'Asl è in corso di svolgimento da parte del Comune. I valori incoraggianti dell'ultimo periodo non modificano comunque la rotta di Gesesa: «I risultati degli ultimi rilievi sono senz'altro confortanti - dice il presidente Domenico Russo - ma non possono farci recedere dalla programmazione che abbiamo messo in campo per uniformare in senso migliorativo la qualità delle acque servite a tutta la città. Un obiettivo che contiamo di raggiungere grazie alla realizzazione di un impianto di filtraggio a carboni attivi la cui progettazione è già in corso. Il finanziamento dell'opera sarà erogato dalla Regione e anticipato da Gesesa per accelerare i tempi. Contiamo di portare a completamento l'opera entro la prossima estate. Migliorare lo standard qualitativo dell'intera risorsa idrica gestita, pozzi compresi, è un imperativo se si vuole mettere al riparo la città da eventuali emergenze legate alla erogazione dal Molise».
 

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