Sannio-Molise una sola regione:
torna il progetto dell'unione

Sannio-Molise una sola regione: torna il progetto dell'unione
di Paolo Bocchino
Martedì 22 Marzo 2022, 08:54
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L'eterno ritorno del Molisannio. Forse questa volta si sceglierà un nome diverso ma l'idea di fondo, ciclicamente riproposta, resta la stessa: fare dell'attuale Molise e della provincia di Benevento una nuova Regione. Il progetto ha appena ripreso vigore, ma i prodromi sono di quelli da non trascurare. Domenica la telefonata «esplorativa» del presidente della giunta regionale molisana Donato Toma al sindaco Clemente Mastella ha trovato una risposta ben più calorosa della semplice cortesia.

E all'indomani del saggio, i due protagonisti non lesinano conferme: «Mi ha contattato il presidente della Regione Molise Toma, memore di una mia vecchia presa di posizione - rivela Mastella - L'idea presenta tuttora argomenti validi. A voler considerare la sola fusione della nostra provincia con le due molisane si otterrebbe una Regione Sannio che sfiora i 600mila abitanti, contigui per storia e costumi oltre che geograficamente.

Ma ritengo che potrebbero essere coinvolte altre realtà di confine come l'areale alifano casertano. Un bacino potenziale che potrebbe incidere in maniera decisamente positiva sui processi di sviluppo nostro e del Molise. Innanzitutto in termini di servizi. Penso ad esempio alla soglia per avere un dipartimento ospedaliero di emergenza per il quale occorrono almeno 500mila abitanti. Ma anche per lo stanziamento di risorse, parlare a nome di una popolazione doppia garantirebbe una forza contrattuale maggiore presso i decisori nazionali». Per Mastella un altro risvolto importante riguarda la rappresentanza istituzionale dei territori che salirebbe considerevolmente.

«Il Consiglio di una nuova Regione Sannio - continua - potrebbe contare su 30 componenti, dei quali verosimilmente la metà eletti dalla provincia di Benevento e dunque capaci di incidere molto più di quanto non possano fare i rappresentanti attuali. Il Molise potrebbe ambire ad avere finalmente un ministro, ruolo che gli manca dai tempi di Sedati, mezzo secolo fa. Resterebbe capoluogo di Regione con Campobasso perché baricentrica. Altrimenti rischia di essere risucchiato dal progetto delle macroregioni».

Il primo approccio non resterà isolato: «Ci incontreremo a breve con Toma per approfondire il discorso. Siamo entrambi consapevoli che il percorso è lungo e affatto semplice. Ma è un tentativo che merita di esser fatto, chiaramente con il più ampio coinvolgimento popolare attraverso la formazione di un Comitato promotore e un referendum consultivo».

Passi che vengono confermati dall'altra sponda dell'avveniristico progetto: «Nei prossimi giorni contatterò il presidente della Provincia Nino Lombardi per illustrargli l'idea - annuncia Donato Toma - Nella settimana successiva ci incontreremo con Mastella. Siamo entrambi convinti che questa opzione sia foriera di grandi vantaggi per i rispettivi territori che oggi patiscono le conseguenze della dinamica demografica. La storia e la orografia uniscono da sempre queste popolazioni. Sono convinto che nell'opinione pubblica i favorevoli prevalgano sui contrari, ma ci sarà modo di conoscere il parere con un referendum consultivo. Con Mastella daremo vita a un Comitato promotore con personalità del mondo istituzionale, culturale, socio-economico. Il nome? Sono poco propenso a Molisannio, e anche a Sannio perché potrebbe limitare l'ingresso di altre comunità come la Daunia e la Capitanata. Ma c'è tempo».

Da verificare sul campo le chance che il nuovo tentativo sortisca esiti migliori dei precedenti datati 1993 e 2012, quest'ultimo finito con la bocciatura a maggioranza in Consiglio provinciale della indizione di un referendum consultivo. Una prima reazione è giunta dal deputato M5S Pasquale Maglione: «Il Sannio è sempre stato ai margini della politica regionale e oggi, anche alla luce dell'interminabile vicenda dell'ospedale di Sant'Agata, è necessario avviare una riflessione su un eventuale percorso di affrancamento dalla Campania. È opportuno valutare se il Molise possa offrire un contesto amministrativo più coerente con le nostre specificità e più adatto a contemplare le nostre esigenze. Solleciterò un confronto con i colleghi dell'area molisana».

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