Stadio «Vigorito», prove di mediazione:
Mastella e il club evitano lo scontro

Stadio «Vigorito», prove di mediazione: Mastella e il club evitano lo scontro
di Luigi Trusio
Domenica 14 Novembre 2021, 12:14 - Ultimo agg. 18:49
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La disputa c'è, ma è solo sul piano legale. Benevento Calcio e Comune di Benevento sono di nuovo in disaccordo per il riconoscimento del credito vantato dalla società giallorossa in ordine ai lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria allo stadio, sostenuti dal club giallorosso nel corso degli anni, a partire dal 2007. Viceversa, tra Oreste Vigorito e Clemente Mastella non c'è alcun conflitto al riguardo, tantomeno volontà di far polemica. Anzi, il 28 ottobre scorso, di giovedì, qualche ora prima della partita Crotone-Benevento, presidente e sindaco si sono anche incontrati presso la sede di via Santa Colomba. Una visita dai toni cordiali, durante la quale entrambi hanno concordato di rimettersi a quelle che saranno le determinazioni e le conclusioni cui arriveranno sul piano giuridico i tecnici e i legali che stanno esaminando la questione. Un primo tentativo di mediazione e di trovare un'intesa, fatto un po' di tempo fa, è finito con l'andare a vuoto per la disorganicità emersa tra le posizioni dei professionisti incaricati dalle parti. Considerato il mancato accordo, per il recupero delle somme, il Benevento, attraverso gli avvocati Reppucci e Rascio, ha notificato il 15 settembre, come atto dovuto, al Comune un decreto ingiuntivo in cui si intimava il pagamento di circa 3,5 milioni di euro a titolo di rimborso dei capitali sborsati per i lavori allo stadio. Di contro, il Comune, il 22 ottobre ha impugnato, attraverso il responsabile dell'avvocatura Vincenzo Catalano, la domanda del club, opponendosi di fatto al decreto, e contestato il mancato pagamento dei canoni concessori pregressi dal 2007 a oggi (280mila euro), delle utenze relative alle forniture di acqua, luce e gas (685mila euro), della Tari (241mila euro), più altri 110mila euro per i canoni della struttura in forza della convenzione stipulata a luglio 2020, per un totale di un milione e 290mila euro. Pertanto ha citato il Benevento all'udienza del 24 febbraio 2022 con giudice da designare per dirimere la controversia.

«È una questione di natura tecnica.

Non sono in grado - spiega il sindaco Mastella - di esaminarne i riscontri oggettivi, ci sono valutazioni in corso da parte di professionisti. Costoro sono al lavoro per addivenire a una preventiva risoluzione della vicenda, e stabiliranno le modalità per le quali bisognerà procedere». La volontà è quella di dipanare la faccenda prima di arrivare in giudizio. «Si tratta di atti riguardo ai quali non posso decidere io - prosegue il primo cittadino - posso solo limitarmi a spingere verso una positiva evoluzione senza che si arrechi un danno alla collettività e al Benevento. È evidente che per il bene di tutti bisognerà trovare un compromesso. Si tratta di accordi presi da altri prima di me, anche se in buona fede, che purtroppo, a quanto sostengono tecnici e legali del Comune, non avevano adeguato supporto giuridico-normativo». A declinare la posizione del Benevento l'avvocato Teodoro Reppucci. «Oreste Vigorito non ha alcuna intenzione di arrivare allo scontro. Il sindaco è il primo tifoso, sempre presente e disponibile. Ma c'è un dato di fatto incontrovertibile - precisa Reppucci - e cioè delle spese consistenti anticipate e i legali del Comune non possono dire che queste non erano necessarie. Siamo intenzionati a chiedere la provvisoria esecutorietà, come procedura prevista prima dell'avvio del giudizio. Se da parte del Comune ci dovessero essere delle aperture, ben vengano». Reppucci ricorda di aver fatto «non solo un tentativo di conciliazione ma anche depositato una mediazione, proprio per cercare di trovare un punto d'incontro, ma di fronte a una chiusura non potevamo agire diversamente. I lavori e le spese sono state sempre autorizzate e avallate, d'altro canto occorrevano permessi che altrimenti non sarebbero mai stati rilasciati. L'approvazione dello scomputo dei lavori rispetto al canone era contenuta nella convenzione originaria del 2007. Quanto alla prescrizione citata, la maggior parte della cifra dovuta risale a dopo il 2017, maturata in seguito ai lavori effettuati per rendere l'impianto agibile per la Serie A».

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Sulla vicenda è intervenuta con una nota anche la minoranza a Palazzo Mosti, tramite il consigliere comunale del Pd Giovanni De Lorenzo secondo cui «la questione stadio è irrisolta da anni». «Già allora - scrive - come Pd evidenziammo la mancanza di chiarezza da parte dell'Amministrazione. Sono passati oltre quattro anni e siamo ancora allo stesso punto. Anzi peggio, considerato il procedimento giudiziario in essere per il quale attendiamo le decisioni del tribunale. È lecito, però, chiedersi se tale situazione potesse essere evitata, a prescindere dalla particolare contingenza storica legata alla pandemia che, inevitabilmente, ha limitato ogni azione, ma che non può diventare la giustificazione per temporeggiare e procrastinare qualsiasi decisione». 

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