I nomi e cognomi del disastro del Sud

Sabato 21 Novembre 2015, 21:45 - Ultimo agg. 1 Novembre, 19:33
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I nomi e cognomi del fallimento chiedeva un mio lettore del mio ultimo intervento su questo blog. Ed è una richiesta che viene, spesso, anche dal governatore della Regione Campania. Ragionamenti circostanziati laddove quelli di Saviano si fermerebbero a metà. Giusto, giustissimo. Ma io credo anche che il dibattito tra cittadini che vogliono cambiare le cose deve essere partecipato. Che non può essere unidirezionale. Perché questo è il senso della democrazia. E allora indichiamo un metodo piuttosto che delle persone. Che tutti possono applicare. Oggi comodamente ciascuno di noi può verificare l’avanzamento della spesa dei fondi strutturali (sui siti della Ragione dello Stato); il raggiungimento eventuale degli obiettivi di sviluppo (su quello dell’ISTAT); è alla portata di ciascuno verificare chi era al capo della programmazione di tali risorse negli ultimi anni; con un pò di pazienza, possiamo trovare i nomi e cognomi dei governatori, dei sindaci, dei commissari e di tutti quelli che avevano il compito del presidio del territorio mentre (secondo rilevazioni anch’esse da verificare) scavano nella “terra dei fuochi” migliaia di discariche abusive in dieci anni. Con la consapevolezza che sono i cittadini quelli che dovrebbero fare controllo sociale. E chiedere conto di chi gestiva le risorse scarse che vengono prelevate al contribuente. Ciò toglie pure la curiosità di chi chiede come fare poi a sostituire chi ha fallito. Votando nella maniera giusta. Chiedendo conto dei risultati senza ideologie o dietologie. Senza accontetarsi delle ricostruzioni di seconda o terza mano che fanno gli stessi media. Accettando le spiegazioni che possono, anche, spiegare il fallimento. Impegnandosi in prima persona in politica nei partiti o nei movimenti. Con l'idea di risolvere i problemi e non solo di contemplarli o di lamentarsene. Vale per il Sud. Vale per l’Italia e per una democrazia che è malata anche altrove. Riprendersi la consapevolezza della propria società senza aspettare – seduti sul divano di fronte alla televisione o ad una scrivania di fronte ad un computer – “rilevazioni” è parte essenziale del ri-scatto che stiamo - da decenni - aspettando.
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