Terra dei fuochi: la tragedia di una Regione non normale

Lunedì 23 Febbraio 2015, 21:44
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Non è un luogo normale la Campania. Ed, anzi, a vedere certi dati che tornano alla ribalta ora che è scomparso uno dei boss che maggiormente ha contribuito a svelare i "misteri" della Terra dei Fuochi, la Campania appare sempre di più un luogo disperato.
O, perlomeno, lo è il territorio tra Marigliano, Nola e Acerra dove si registra un'incidenza di tumori al fegato quasi doppia rispetto alla media nazionale. O, perlomeno, appare in deriva rispetto al resto del mondo, la Provincia di Napoli e di Caserta dove si registrano i più alti tassi di criminalità d'Europa e la speranza di vita media si è, persino, ridotta negli ultimi anni (fornte ISTAT).

Non è un luogo normale per responsabilità - su questo ha perfettamente ragione Raffaele Cantone - estese di buona parte dei cittadini e di quelli che si sono trovati a ricoprire incarichi istituzionali in vent'anni durante i quali sono state aperte alcune migliaia di discariche abusive.

Com'è possibile non accorgersi di un fenomeno così esteso (parliamo di circa una discarica nuova ogni due giorni!)? Com'è possibile che chi continua a dire che i "figli sono un pezzo di cuore" ha ignorato i rischi ai quali i propri figli erano sottoposti? Com'è possibile che chi ha per dovere istituzionale quello di "presidiare il territorio" non sia stato chiamato a risponderne in un processo che, a quel punto, doveva essere collettivo?

Ci sono, è vero, molte eccezioni, associazioni coraggiose, sindaci che hanno denunciato: ma complessivamente il fatto che, addirittura, non conosciamo ancora l'entità della tragedia, pone la "terra dei fuochi" ad un livello, in un certo senso, più degradato di Chernobyl: quella, infatti, era una dittatura militare; qui siamo in una democrazia che non sappiamo più usare. 



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