Asl Caserta, dopo le 14 l'inferno:
così l'emergenza è in emergenza

Asl Caserta, dopo le 14 l'inferno: così l'emergenza è in emergenza
di Ornella Mincione
Sabato 30 Marzo 2019, 12:30
3 Minuti di Lettura
L'emergenza in emergenza e dalla direzione dell'Asl di Caserta nessun provvedimento concreto. E' questa la fotografia attuale della rete territoriale dei Pronto Soccorso, alcuni dotate di branche specialistiche 24 ore su 24 e altri senza reparto di riferimento, con necessità di trasferire i propri pazienti in altri ospedali. A pagarne le spese gli utenti che rischiano di aspettare ore, anche per una'semplice' ingessatura, o di essere parcheggiati nelle corsie del Pronto Soccorso anche fino a 48 ore. A soffrire della situazione, però, non sono soltanto i pazienti, ma anche i medici e tutti gli operatori dei punti emergenziali che spesso si trovano a fronteggiare turni molto lunghi e stressanti, spesso alle prese con contesti familiari aggressivi e molesti. La denuncia dello stato dell'arte dei Pronto Soccorso del territorio, infatti, arriva non solo dai cittadini di diversi centri della provincia casertana, ma anche dai sindacati che, volendo sintetizzare, vedono l'origine del problema di affanno e degrado nella carenza di personale, su cui, secondo le organizzazioni, poco è stato fatto dai vertici aziendali.
 
«Il grosso handicap è l'acuta carenza di personale. E' necessario che ci sia uno sforzo organizzativo affinchè si possa rafforzare Pronto Soccorso e tutta la rete dell'emergenza, anche con provvedimenti urgenti di mobilità interna o con convenzioni con altre Asl - spiega il segretario della Cisl di Caserta Nicola Cristiani, con delega alla Sanità -. Era necessario indire concorsi molto tempo fa, perchè ora le altre Asl stanno espletando concorsi, mentre noi stiamo ancora aspettando che vengano formulati». I Pronto Soccorso, dice ancora Cristiani, «sono a rischio perchè non tutti hanno le branche specialistiche h24. Piedimonte, Maddaloni e Santa Maria a Vico sono stati declassati in pronto soccorso attivo, senza specializzazioni. Anche Sessa Aurunca sta soffrendo. Tra le branche che mancano ai Pronto Soccorso attivi, alcune sono essenziali come la radiologia e i laboratori di analisi: tutto fermo dalle 14 di tutti i giorni».

Sulla carenza di personale punta il dito anche la Uil Fpl: «un incremento del personale è indispensabile per gestire gli accessi e i ricoveri. Mancano i radiologi, quando poi ne sono stati reclutati circa 15 per progetti inerenti agli screening. Nessuno reclutato invece per la rete dell'emergenza. Assurdo», spiega Domenico Vitale, segretario provinciale della Uil Fpl. Inoltre, specifica Vitale, «esiste anche un problema di blocco del posto letto: spesso è impossibile trasferire pazienti in reparto per diversi motivi e i pronto Soccorso, al netto dei posti letto di Osservazione Breve Intensiva, possono diventare corsie di degenza I pazienti a volte aspettano anche 24, 48 ore prima di essere ricoverati o trasferiti». Sembra anche, continua Vitale, che «si pensa a tanti progetti per pazienti di fascia debole, come è giusto che sia, ma si pensa poco al sistema emergenziale, dove esiste un oggettivo e imminente pericolo di vita». Per la gestione dei posti letto, «la carenza di personale è determinante - sostiene il presidente del Saues Paolo Ficco -. La disponibilità di risorse, però, è legato alla programmazione. Ci sono varie forme di reclutamento, come il rapporto flessibile', che si adegua alle esigenze aziendali, grazie alle quali si può risolvere in qualche modo il problema. Poi c'è da chiedersi, perchè tante persone si recano al Pronto Soccorso anche per minuzie, codici verdi e bianchi? Forse qualcosa non va sul territorio. Come la Guardia medica, attiva di notte e nei prefestivi e festivi, dovrebbe essere potenziata o estesa in h24». Sembra che il primo problema, dunque, sia la carenza di medici e operatori nei Pronto Soccorso. Da questa, però, ne discendono tanti disservizi: dalle lunghe attese, al mancato filtro, all'impossibilità di ricoverare in reparto (sebbene questo dipenda anche dalla gestione dell'elezione). Il quadro è quello di una rete emergenziale nel caos, senza una messa a sistema efficace, indebolita da una carenza di personale atavica che interessa anche il sistema della rete del 118, fino ad inficiarne il funzionamento. Eppure, le proposte dai sindacati ci sono e sono concrete, ma sembra che ad oggi queste proposte siano ancora nel cassetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA