Auto dei vigili senza sirene,
stop alle pattuglie a Maddaloni

Auto dei vigili senza sirene, stop alle pattuglie a Maddaloni
di Giuseppe Miretto
Giovedì 17 Gennaio 2019, 12:30
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MADDALONI - Quasi appiedati, vetture senza lampeggianti e personale privo di dispositivi di protezione individuale. È caos a Maddaloni dove il comando dei vigili urbani soffre carenze sorprendenti che si ripercuotono, inevitabilmente, sulla città.

La conseguenza è, ancora una volta, sotto gli occhi di tutti: a causa dei disagi, i vigili urbani si rifiutano di organizzare ed eseguire i pattugliamenti e i servizi di vigilanza e rilievi di incidenti stradali su strade extraurbane non illuminate, nei punti critici della viabilità cittadina e soprattutto dopo il tramonto. «Alt ai rischi da lavoro: la situazione lavorativa, in cui opera la Polizia Municipale, è davvero drammatica».
 
Con una nota, che si aggiunge a una lunga serie di segnalazioni, i caschi bianchi hanno deciso di «non operare in assenza di sicurezza sul luogo di lavoro». La misura sarebbe colma: a far esplodere, in ordine tempo la rabbia, è stato il mancato atteso rinnovo, anche per il 2019, del parco macchine obsoleto con annessi contratti di leasing. Tutte le vetture, già prive di impianto radio e lampeggianti, possono circolare solo in ambito urbano. Così, in assenza di idonea attrezzatura, nei luoghi critici e senza visibilità, i vigili urbani sono scortati, per motivi di sicurezza, dalle pattuglie dei Carabinieri o dell'Esercito. «Solo per pura casualità testimonia Franco Notarstefano, vigile urbano della Rsu aziendale- non stiamo qui a raccontare di danni e incidenti a carico degli operatori».

Questa volta, la protesta non risparmia nessuno. «I vigili urbani conclude Notarstafano - non vogliono la solidarietà postuma da parte di chi è tenuto alla salvaguardia delle condizioni di lavoro». Verso il Comune nella qualità di datore di lavoro e quindi verso la dirigenza, arriva una messa in mora: «La pretestuosa mancanza di personale e strumenti non assolve il sindaco e tutti i vertici da eventuali responsabilità nel diramare o coordinare disposizioni di servizio senza calcolare il rischio a cui espongono i colleghi». Senza divise d'ordinanza, senza vestiario dotato di tessuto rifrangente, in mancanza di caschi, manicotti, gambali o cappelli sempre con bande rifrangenti e lampeggianti i vigili urbani contestano o si rifiutano di svolgere servizi in «condizioni di scarsa visibilità e nelle ore notturne». Ma non sono solo il non rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro a scatenare la protesta. Il problema è che da tre anni consecutivi i fondi destinati alla Polizia Municipale sono in costante decrescita. E non è solo una questione di austerità contabile di gestione della delicata fase post dissesto finanziario.

Azzerati invece gli investimenti per la dotazione strumentale: l'impianto radio è datato in parte non funzionante; cancellata la rete aziendale e pure i cellulari di servizio, i pattugliamenti sono garantiti con le superstiti auto destinate ai servizi di vigilanza e utilizzando telefoni mobili privati. In realtà, esiste un progetto di dotare la Polizia Municipale di auto di nuova generazione cioè ibride o a doppia alimentazione (bifuel).

Il piano è stato approvato e non ancora realizzato. In mancanza di risposte, la «documentata carenza di sicurezza sui luoghi di lavoro» si trasformerà in un «esposto all'Ispettorato del lavoro e in una segnalazione all'Asl.
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