Avvocati ed elezioni,
sul nodo ricorsi è guerra tra toghe

Avvocati ed elezioni, sul nodo ricorsi è guerra tra toghe
di Biagio Salvati
Domenica 24 Febbraio 2019, 11:51 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 06:44
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Il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, con una maggioranza ribaltata e il «no» dello stesso presidente Ottavio Pannone, si costituirà in giudizio contro un ricorso presentato da tre avvocati della lista Dignità Forense, ritenuti incandidabili dalla Commissione elettorale per aver svolto due mandati e quindi esclusi dalle ultime elezioni forensi. Gli avvocati Angela Del Vecchio, Patrizia Manna e Antonio Mirra, nei giorni scorsi avevano presentato un ricorso elettorale (4 in totale ad oggi, compreso uno al Tar e la rinuncia per due) al Consiglio Nazionale per annullare le ultime votazioni dell'avvocatura sammaritana, circostanza che, in caso di accoglimento potrebbe far sciogliere il neo Consiglio appena eletto, ma è tutto da vedere così come è da vedere l'esito del primo ricorso presentato sempre dai tre avvocati con il quale chiedevano di essere riammessi nella lista dei candidati. La decisione di costituirsi in giudizio, intanto, ha provocato una sorta di corto circuito all'interno del Consiglio in quanto i nove consiglieri della lista Dignità Forense, presidente compreso, probabilmente per non fare un «torto», avevano votato «no» alla costituzione in giudizio dell'organismo forense contro la loro collega Del Vecchio ispiratrice, fondatrice e regista della lista che, negli ambienti forensi, qualcuno indica come il ventiduesimo consigliere «esterno».

 

Ma, come prassi, quasi un atto dovuto, l'istituzione va sempre tutelata e, pertanto, a seguito del voto dei tre consiglieri della lista Avvocatura del Fare (Renato Iaselli, Annamaria Sadutto e Renata Puoti) dei componenti della lista Avvocati 4.0 e dei consiglieri Giuseppe Gallo, Elio Sticco e Rosanna Raucci, i nove membri della lista Dignità Forense sono rimasti in minoranza con 9 no contro gli 11 sì). In particolare, i tre consiglieri di Avvocatura del Fare che hanno formato la prima maggioranza, hanno ritenuto in questa fase, con un atto di indipendenza e le dovute valutazioni tecniche, di procedere per la costituzione in giudizio, circostanza che avevano già annunciato «non solo per un principio di continuità amministrativa e coerenza difensiva ma proprio per sottolineare che, mai come in questa delicata fase, le posizioni non vanno personalizzate, né in un senso né in un altro, ma devono essere di carattere istituzionale». Pertanto sarà dato incarico all'avvocato amministrativista Luigi Adinolfi di procedere per la costituzione proprio su mandato del presidente. Intanto, il Consiglio nelle prossime sedute dovrà occuparsi di importanti altri punti come l'incompatibilità del consigliere Ugo Verrillo componente del Cda della Scuola Forense Fest, il cui consiglio di amministrazione scadrà il 9 aprile prossimo e dove il 28 febbraio sarà ospitata la cerimonia ufficiale di insediamento del Consiglio dell'ordine. L'organismo forense dovrebbe nominare prima della scadenza del Cda della Fest un nuovo consiglio di amministrazione previa formalità e verifica degli atti di consegna a cui spetterà il compito di guidare l'ente formativo. Dovrà essere dunque un Consiglio di Amministrazione che sia al di sopra dei contendenti e quindi di sicura indipendenza ed imparzialità da estrapolare da una situazione che sembra essere perennemente a rischio conflitti.
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