Bellona, l'ultimo saluto ad Anna
uccisa con diversi colpi dal marito

Bellona, l'ultimo saluto ad Anna uccisa con diversi colpi dal marito
di Giulio Sferragatta
Venerdì 26 Gennaio 2018, 15:31
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Camigliano. Una folla commossa ha salutato ieri, per l'ultima volta, Anna Carusone, la cinquantenne - da qualche mese residente a Bellona - uccisa con diversi colpi di pistola mentre, con la figlia, tentava disperatamente di sfuggire alla follia omicida del marito. La donna, freddata lungo la scalinata che dal suo appartamento, al secondo piano, conduce all'esterno del fabbricato in via Aldo Moro, non ha avuto scampo. È deceduta sul colpo.
A confermarlo sono stati gli esami autoptici, che hanno avuto luogo presso l'istituto di medicina dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Il feretro della donna, accolto dalla figlia Suami, dai genitori, dai parenti e dagli amici, è giunta in tarda mattinata nell'abitazione paterna, nella quale la vittima ha vissuto fino al giorno del suo matrimonio con Davide Mango, 48 anni, originario di Pastorano. Sulla sua pagina facebook, la figlia ha lasciato un tenero messaggio alla madre.



«Mamma ricorda di sorridere sempre e di vegliarmi sempre. Mi manchi da morire. Ti amo», ha scritto la quindicenne sul social network. Tantissime le persone, anche semplici conoscenti, che ieri si sono riversate in strada, per accompagnare - anche solo con una preghiera - il passaggio del corteo funebre.

La comunità, ancora attonita per quanto accaduto, ha seguito - silente - la cerimonia che si è svolta nella chiesetta di Leporano. Il sindaco Giovanni Borzacchiello, con propria ordinanza, ha proclamato in città il lutto cittadino. Nel breve tratto di strada che separa casa Carusone alla chiesetta della frazione, i commercianti hanno tenuto chiusi i negozi in segno di rispetto e commemorazione. Toccante l'omelia di don Franco D'Amico, parroco della chiesa di Santa Maria ad Rotam Montium. «Per noi sacerdoti - ha evidenziato il parroco - è molto difficile riferire in queste circostanze. Predichiamo sempre il rispetto dell'essere umano e l'amore. Ma questo sentimento nelle persone a volte sfugge. Non si raggiunge uno scopo con il matrimonio, ma l'unione tra l'uomo e la donna va sempre vissuto e alimentato con spirito amorevole. In questi tempi moderni, l'amore è strapazzato, messo sotto i piedi. E la cosa più brutta è quando in un rapporto tra due persone subentra l'odio. Vivere la famiglia significa ripetere gesti d'amore, nel quotidiano e nei momenti più difficili».

 

Il sacerdote ha fatto chiari riferimenti allo stato delle famiglie in generale, «sempre più prese dai ritmi frenetici della vita e sempre meno legate alla salvaguardia del calore affettivo». I funerali di Marco Mango saranno celebrati, invece, oggi pomeriggio alle 15 nella chiesa di San Pietro Apostolo. Giungono notizie positive, nel frattempo, dall'ospedale di Caserta, dove si trova tuttora ricoverata una delle sei persone ferite dal vigilante. Iolanda Festa, 40 anni, raggiunta da tre proiettili mentre era alla guida della propria auto, non è più in pericolo di vita. Trafitta alle braccia e ad una spalla, la donna è tuttora degente presso il reparto di chirurgia d'urgenza. Dovrebbe essere dimessa a breve, ma resta forte il trauma emotivo. Sensazioni, che accomunano anche gli altri cinque feriti che, come la quarantenne, sono fortunatamente scampati alla morte.
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