Carditello diventa "cortile del mondo" dei ritmi ecosostenibili

ll Wimby Fest con i Modena City Ramblers e i 99 Posse

Carditello diventa "cortile del mondo" dei ritmi ecosostenibili
Carditello diventa "cortile del mondo" dei ritmi ecosostenibili
di Nadia Verdile
Martedì 5 Settembre 2023, 08:59
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Conto alla rovescia per la prima edizione del "Wimby Fest" che si terrà al Real sito di Carditello dal venerdì a domenica. Tre giorni di musica ed iniziative nel nome di Wimby, acronimo di "World is my Backyard", che è stata la risposta speculare a Nimby, "Not in my Backyard", cioè l'accusa che veniva fatta ai comitati ambientalisti colpevoli, secondo alcuni sostenitori dell'industrializzazione a tutti i costi, di rifiutare la costruzione di impianti inquinanti solo nei pressi delle loro case.

Così, a Carditello, simbolo per antonomasia del riscatto dalla Terra dei fuochi, il festival avrà il compito di raccogliere fondi per finanziare uno dei più grandi progetti di ricerca sull'inquinamento ambientale.
L'evento è stato organizzato da Stop biocidio, in collaborazione con il consorzio Coop4art, con la partecipazione di Meduc, Agenda 21 Carditello, Comitato don Peppe Diana, Campo dei fiori, Anpi partigiani d'Italia, Collettivo martirio, Fff Napoli, associazione Sottoterra, collettivi studenteschi Napoli, Lipu. «Al "Wimby Fest" spiega il portavoce del festival Enzo Tosti ci saranno noti artisti del panorama musicale italiano, laboratori, confronti su cambiamenti climatici, lotta agli ecomostri e modelli di sviluppo alternativi.

La line up vede alternare sul palco artisti che hanno fatto la storia della musica, a chi negli anni si è distinto per aver affrontato nei loro testi tematiche legate alla politica, all'impegno sociale, alla controinformazione, a new entry del panorama musicale già riconosciuti dal pubblico ricchi di talento e carisma.

Abbiamo scelto Carditello perché è il luogo simbolo della vittoria del bene sul male, della rinascita, del green e della tutela dell'ambiente su tutte le forze negative che per anni ne hanno fatto un luogo di abbandono e preda del malaffare».

 

Sul palco del "Wimby" si esibiranno artisti di chiara fama, dai 99 Posse a La Nina, Tony Tammaro, la Famiglia, Iovine, Piotta, Modena City Ramblers, Bandabardò, Speaker Cenzou, Peppoh, Dadà, Tartaglia. I biglietti stanno andando a ruba perché è la qualità e la visione dell'evento che porteranno fiumi di giovani e meno giovani degli spazi del Real sito.

«Le reti per un futuro bene comune dice Raffaele Zito anima di Agenda 21 per Carditello sarà anche il tema del convegno che si terrà venerdì 8 in cui esperienze e progetti degli ultimi anni nei nostri territori casertani e napoletani saranno messe a confronto; sono nate diverse esperienze di partecipazione per i beni comuni che si confronteranno su come continuare rafforzandosi reciprocamente. Un momento importante di crescita, conoscenza reciproca, ricerca, innovazione e sviluppo delle progettualità verso reti nazionali ed europee».
Per anni il Real sito di Carditello è stato utilizzato dalla criminalità come sversatoio di rifiuti inquinanti, amianto in primis, divenendo poi l'esempio più alto di buone prassi e di rinascita. Il festival, come si diceva, prende il nome dalla storia delle lotte dei comitati ambientalisti di tutto il mondo.

«"Wimby" conclude Tosti è la rappresentazione plastica del fatto che la nostra casa, il nostro giardino è il mondo intero: non soltanto vogliamo che la nostra Campania torni ad essere Felix, ma attraverso la musica e le parole del nostro festival vogliamo rivendicare una necessaria inversione di rotta verso un modello di economia sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici». Sabato mattina si parlerà anche de "La Carta di Carditello 2.0" i cui temi centrali sono salute, ambiente, lavoro. Dal febbraio 2016 a far crescere il Real sito di Carditello c'è la Fondazione che ne porta il nome, guidata da qualche mese da Maurizio Maddaloni. Il complesso monumentale, acquisito al patrimonio dello Stato a gennaio 2014, rientra in un più ampio progetto di promozione di itinerari turistici integrati con le residenze borboniche del territorio.
 

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