Un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine nel breve termine, con un'azione sinergica sui giovani nel lungo tempo, che coinvolga famiglie, scuole, associazioni e istituzioni pubbliche.
Si articola lungo due direttrici parallele la risposta dello Stato, emersa al termine del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza tenutosi oggi alla prefettura di Caserta, rispetto a quanto accaduto la sera di giovedì 29 giugno a Casal di Principe, dove il 17enne Giuseppe Turco, residente nel vicino comune di Villa Literno, è stato accoltellato a morte dal ventenne di origine marocchina Anass Saaoud, in seguito ad un litigio dovuto ad una ragazza contesa scoppiata in un bar di piazza Villa e degenerato in tragedia all'esterno del locale.
A preoccupare i sindaci Renato Natale (Casal di Principe) e Valerio Di Fraia (Villa Literno), il prefetto Giuseppe Castaldo e i rappresentanti provinciali delle forze dell'ordine, anche il raid avvenuto il giorno dopo il delitto, quando alcuni ragazzi provenienti da Villa Literno si sono recati a Casal di Principe e hanno imbrattato il muro esterno del bar dove è avvenuta la lite.
«Al prefetto - afferma il sindaco di Villa Literno Valerio Di Fraia - abbiamo chiesto una maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine, come sta avvenendo in questi giorni, anche in considerazione della festa del pomodoro che si terrà dal 6 al 10 luglio. Io e il sindaco Natale temiamo altri raid come quello avvenuto il giorno dopo il fatto.
Nel comitato si è anche accennato ai funerali di Giuseppe, non ancora fissati perché l'autopsia non è stata ancora effettuata (l'esame forse avverrà domani), circostanza che ha sollevato dei malumori.