Casal di Principe, 17enne ucciso con otto coltellate: fermato l'aggressore

Prima un duro scambio di battute, poi le otto coltellate

Giuseppe Turco, 17 anni
Giuseppe Turco, 17 anni
Marilu Mustodi Marilù Musto
Venerdì 30 Giugno 2023, 09:57 - Ultimo agg. 1 Luglio, 10:05
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Una lite tra ragazzini degenerata in tragedia a Casal di Principe, dove un 17enne è stato ucciso con almeno otto coltellate in piazza Villa. È accaduto alle 21 e 40, circa, nel cuore di Casal di Principe.

Si chiamava Giuseppe Turco ed era residente a Villa Literno la vittima, condotta ormai moribonda dagli amici alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove è deceduta. 

I carabinieri di Casal di Principe e la Procura di Napoli Nord, che stanno indagando sull'accaduto, hanno già fermato il responsabile, poco più che maggiorenne, di origini marocchine.   

Secondo quanto emerso dalle prime testimonianze, ci sarebbe stato prima un duro scambio di battute per motivi passionali - la ragazza contesa ha 14 anni - quindi il coltello estratto per colpire più volte e in modo efferato la vittima. 

«Giuseppe era un bravo ragazzo, figlio di una famiglia perbene», dicono ora in città i conoscenti del 17enne accoltellato.

 

Il giovane reo confesso - di origini marocchine, idraulico, residente a Casal di Principe  e già denunciato per porto d'arma da sparo abusivo in luogo pubblico - ha raccontato che ci sarebbe stata una rissa, nella quale sono rimaste coinvolte più persone e che, per difendersi, ha estratto il coltello con il quale ha colpito Turco.

Ricostruzione che non sembrerebbe coincidere con altre testimonianze. A provocare la lite sarebbe stato l'arrivo della ragazza all'esterno del bar dove c'erano sia l'aggressore che la vittima. Subito dopo il fatto il ventenne è fuggito ma è stato subito rintracciato grazie alle testimonianze dagli amici della vittima, i quali hanno riferito che già in passato i due si erano scontrati sui social per lo stesso motivo. 

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Un delitto maturato nei luoghi della movida giovanile che ha provocato forte choc nelle due comunità vicine di Casal di Principe e di Villa Literno. «Quanto è successo ieri sera in piazza Villa, ci lascia sgomenti, un ragazzo di 18 anni che perde la vita per mano di un altro giovane, è una di quelle notizie che non vorremo mai sentire». Così il sindaco di Casal di Principe Renato Natale commenta l'omicidio in piazza. «Non conosciamo la dinamica di questo grave fatto di sangue - aggiunge Natale - sappiamo che magistratura e forze dell'ordine stanno lavorando per definire e chiarire le modalità con cui si è arrivato alla tragica conclusione. Noi non possiamo che esprimere la nostra costernazione e la vicinanza alla comunità di Villa Literno a cui apparteneva la vittima e alla sua famiglia. Intanto ho già inviato ai responsabili dell'ordine pubblico, che già svolgono un importante lavoro sul territorio, la richiesta di fare un ulteriore sforzo per garantire presidi permanenti nei luoghi di maggiore affluenza giovanile. Nel contempo ho convocato una riunione straordinaria per lunedì con le organizzazioni giovanili, per riflettere su quanto è avvenuto e verificare la possibilità di collaborare tutti insieme per mettere in campo adeguate iniziative socio culturali in grado di prevenire fenomeni di questo tipo».

Natale spiega di aver lavorato molto come amministrazione comunale «negli ultimi anni, sotto il profilo socio-culturale specie con il mondo delle associazioni, per stare vicino al mondo giovanile». Ne sono esempio il progetto di «Save the Children» denominato «Punto Luce» attivato a Casal di Principe dalla cooperativa Eva, che prevede attività formative per giovani provenienti da famiglie disagiate, o l'attività della Fondazione «Don Calabria per il sociale», che in un bene confiscato in via Firenze a Casal di Principe ha creato una comunità residenziale per minori in difficoltà, un centro di aggregazione giovanile con laboratori di educativa territoriale e spazi attrezzati per laboratori formativi, un gruppo appartamenti per neomaggiorenni; ora dalla Fondazione partirà anche un'unità di strada che andrà nei luoghi della movida per «intercettare» i gruppi di giovani e sensibilizzarli «all'educazione di strada». 

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