Caserta, antenna in via La Pira: il Comune dice «No»

Marino: non rispettata la distanza di 75 metri

Caserta, antenna in via La Pira: il Comune dice «No»
di Nadia Verdile
Giovedì 12 Gennaio 2023, 08:53
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L'antenna del gestore telefonico Iliad che doveva essere istallata in via Giorgio La Pira, nella frazione di Puccianiello, non ci sarà. A deciderlo il comune di Caserta che, con una determina del dirigente Luigi Vitelli, ha annullato in autotutela il provvedimento di richiesta di rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione di un ripetitore per la telefonia mobile.

«La determina del dirigente Luigi Vitelli ha spiegato il sindaco Carlo Marino è tecnicamente ineccepibile e fa riferimento a una delibera di consiglio comunale del 13 aprile 2021 che prevede che vi sia una distanza minima di 75 metri tra un'antenna del genere e un ospedale. È del tutto inopportuno collocare una simile installazione in un'area come quella di via La Pira: proprio lì stanno partendo i lavori per costruire un edificio che ospiterà il servizio di radioterapia.

Sarebbe assurdo collocare un'antenna proprio a ridosso di un centro che cura le malattie oncologiche».

Ventuno anni fa, il decreto legislativo 198/2002, conosciuto come Decreto Gasparri, allargò la maglia delle concessioni per l'installazione di ripetitori di telefonia mobile sul territorio nazionale. La conseguenza fu il pullulare di antenne, soprattutto nei centri abitati e questo in virtù anche della crescita dei gestori telefonici e del numero di cellulari e smartphone. Questo accadeva perché quel decreto considerava i ripetitori come opere di urbanizzazione primaria e di pubblica utilità al pari di strade, illuminazione pubblica, rete idrica, del gas, fogne. In quel decreto si stabiliva anche che le antenne erano compatibili con qualsivoglia destinazione urbanistica, lasciando ai comuni la possibilità di individuare aree più idonee di altre per ospitare i ripetitori.
Quel decreto, dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale l'anno dopo, per eccesso di delega, fu sostituito dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche, che però non prevede una distanza minima di sicurezza. Proprio così. La distanza di sicurezza la calcola chi progetta l'opera tenendo conto degli obiettivi di qualità descritti dalla Legge Quadro, la 36/2001, sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

Oggi l'autorizzazione all'installazione e all'esercizio di ripetitori di telefonia mobile è subordinata a numerosi criteri, che vanno dal rispetto della normativa ambientale a quello della pianificazione urbana e rurale e del piano delle telecomunicazioni, nonché degli obblighi della concessione, dell'accesso o dell'uso di suolo pubblico o privato e del rispetto delle norme relative alla limitazione dell'esposizione delle persone ai campi magnetici prodotti dalle reti di comunicazione elettronica, in conformità alle norme comunitarie. Tutto questo spetta agli enti locali, com'è accaduto per l'antenna di Iliad che doveva sorgere in via La Pira.

L'articolo 7 del Regolamento Comunale, infatti, prevede una distanza minima di 75 metri tra una simile installazione ed edifici adibiti ad ospedale. «Va inoltre precisato che continua il primo cittadino -, sempre in quella porzione di terreno, il comune ha deciso di realizzare un parcheggio a scambio che non verrà utilizzato solo da chi dovrà recarsi in ospedale ma che potrà essere funzionale all'intero sistema di mobilità cittadina».

Dovrà essere individuata dunque un'altra posizione utile per l'antenna, tale da non essere in alcun modo pericolosa, anche se ad oggi non ci sono evidenze scientifiche su eventuali danni, sicuramente lontana da quell'area dove, come previsto dalla variante urbanistica approvata in consiglio comunale quasi due anni fa, sarà costruito un nuovo edificio a tre piani ed una struttura Covid da 24 posti letto destinati all'ampliamento dell'Ospedale Sant'Anna e San Sebastiano.

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