Caserta, via Appia Antica tra buche e dissesti: il disastro perenne

Manutenzione disattesa da 4 Comuni: Caserta, San Nicola, Recale e Casagiove

Caserta, via Appia Antica tra buche e dissesti: il disastro perenne
di Franco Tontoli
Domenica 17 Marzo 2024, 10:11
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Urla di rabbia, di sgomento, di indignazione, pare sentirle trapassare dalle mura dei numerosi stabilimenti industriali da dirigenti, operai, clienti, fornitori che non sanno più a quale santo rivolgersi. E poi gli sguardi afflitti degli automobilisti, persino degli autisti di autocarri e Tir nell'affrontare quel paio di chilometri di strada che è, toponomasticamente, "Via Appia Antica-Località Ponteselice" e nei fatti è un percorso che definirlo accidentato è niente, l'unico accostamento che fotografa questa vergognosa realtà è quello con una delle strade bombardate a Kiev o in Palestina. L'indignazione, ancora, monta a valori altissimi quando la visuale degli automobilisti inquadra il cartello segnaletico che sta a monte e a valle di questo inferno, all'accesso da viale Carlo III o da quello opposto da Recale. Sa di presa in giro, di sberleffo, di offesa agli utenti della strada (si fa per dire), il segnale triangolare bianco contornato di rosso e con il punto esclamativo, segnale di massimo pericolo.

Il cartello rettangolare di sotto avverte "Strada dissestata-Buche sulla carreggiata" e sotto il segnale tondo, bianco orlato di rosso, dice che la velocità consentita è di 10 (dieci) chilometri orari.

Un segnale di avviso e di obbligo di un lirismo unico, più grottesco non si può immaginare, una presa per il naso che offende con la traduzione che da cotanta segnaletica sciorinata deriva. Cioè: "Attenzione automobilisti, siete avvisati, se finite nelle buche-fossati-voragini-dirupi-orridi come fenditure di montagna, per aver superato la velocità, cioè l'andatura, dei di-e-ci chilometri orari nessun risarcimento è dovuto". I mittenti di questo messaggio che dalla descritta segnaletica deriva, sono i responsabili dei servizi di viabilità e le amministrazioni comunali in nome delle quali i primi agiscono, tutti collettivamente del vergognoso dissesto da anni perdurante sono responsabili. Ma pare di sentirli: "Responsabili noi, e per quale motivo?". Argomentazioni da condominio di rissosi condomini. Tutti responsabili, nessun responsabile. La storia si tinge ancora di grottesco.

La strada Appia Antica passa negli anni scorsi dalle competenze dell'Anas a quelle della Provincia, l'ente fa a fette il tratturo di campagna e assegna i segmenti ai Comuni che lungo il percorso si affacciano. Che sono le finanziariamente disastrate amministrazioni civiche di Caserta, San Nicola la Strada, Recale e Casagiove lambita da via Ponteselice. Quale di queste amministrazioni si è mai fatta avanti per un sia pure abbozzo di rappezzo? Nel concreto nessuna, soltanto un tentativo dal novembre 2022 al marzo 2023 della città di Caserta che chiuse al transito il primo tratto da viale Carlo III per lavori di cui non vede traccia, anche perché del divieto di transito nessuno aveva fatto mai caso.

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Sui due chilometri e poco più della via Appia Antica, si affaccia, tra gli altri, lo stabilimento in cui si producono vagoni ferroviari, una multinazionale frequentata da manager che fanno andirivieni con l'India e col resto d'Europa. Domanda provocatoria al presidente del Consiglio di amministrazione di "Titagarth-Firema", Gianluigi Traettino già presidente di Unindustria Caserta: avete mai inoltrato istanze, richieste, proteste, proposte? La risposta in due fasi, un mezzo sorriso che è fiele distillato con educata delicatezza e poi: «Dovremmo farci carico noi industriali del completo rifacimento della strada; è l'unica soluzione». Ricambiamo, ma per intero, il nostro personale sorriso.

La stessa domanda al titolare della concessionaria di auto tedesche. Risposta: «Una mortificazione quotidiana, come si fa a consegnare auto costose a clienti che devono subito affrontare il doloroso collaudo degli ammortizzatori?».
Stabilimenti, tanti, un andirivieni di automezzi pesanti, Tir che procedono zigzagando, pensate, gli autisti di questi bestioni a evitare le buche, manco fossero utilitarie. Significa che le buche sono da paura anche per carri rmati. Tra gli insediamenti che si affacciano sul nastro disastrato, uno non può che produrre un ultimo, amaro sorriso. È quello della Motorizzazione Civile: se non parte da qui una denuncia a "enti superiori", alla procura della Repubblica di attentato alla pubblica incolumità, da chi mai deve partire?
 

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