Quattro colpi di fucile contro Casa Don Diana:
gli spari da un altro bene confiscato

Quattro colpi di fucile contro Casa Don Diana: gli spari da un altro bene confiscato
di Marilù Musto
Venerdì 3 Settembre 2021, 10:17 - Ultimo agg. 20:03
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Quattro colpi di fucile hanno infranto il vetro della finestra al primo piano di casa Don Diana, sede del comitato «Don Giuseppe Diana», dove l'associazione Libera svolge attività e riunioni. Un nodo in gola si è stretto ai componenti del comitato dopo il ritrovamento. Il vetro è stato lesionato in 4 punti: 8 i pallini di 4 millimetri - compatibili con munizioni di arma ad aria compressa - recuperati sul posto dai carabinieri di Casal di Principe.

Non è una semplice bravata. O meglio, non deve esserlo se si colpisce un'associazione con il nome di un sacerdote ucciso dalla camorra, diventato un simbolo. Nel bene confiscato dalla magistratura a Egidio Coppola in via Urano a Casal di Principe - dedicato al prete-scout - circa 45 associazioni e cooperative si incontrano ciclicamente e lavorano su progetti dedicati ai beni tolti alle mafie.

Casa Don Diana è un punto di ritrovo e di speranza, dove c'è anche un piccolo museo con gli indumenti un tempo appartenuti a don Peppino. La scoperta dei proiettili è stata fatta ieri pomeriggio, mentre uno degli associati del comitato illustrava a un visitatore la mostra delle foto delle vittime innocenti intitolata «Non invano».

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Sul posto, sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Aversa. Stando ai rilievi delle forze dell'ordine, i colpi sarebbero stati esplosi da un altro bene confiscato alla camorra (di fronte casa Don Diana) appartenuto a un ex affiliato, Bianco. E proprio per quest'ultima abitazione il comitato aveva avanzato la proposta di utilizzo al comune di Casal di Principe per fini sociali. Ora, lo scenario di una possibile ritorsione si fa strada assieme ad altre ipotesi, anche più semplici, che riconducono a una bravata. Il comitato non si sbilancia. Ma qui, nella città-ex fortino del clan Schiavone, nulla può essere sottovalutato. «È stato un gesto vile», fanno sapere gli attivisti che sostengono le iniziative delle associazioni.

A casa don Diana gli attivisti avevabo svolto una riunione due giorni fa per discutere, assieme al sindaco Renato Natale, la vicenda scottante degli abbattimenti delle case abusive. «Crediamo che l'esplosione dei colpi dal bene accanto sia avvenuta la sera fra lunedì e martedì», spiega Salvatore Cuoci, il coordinatore del comitato Don Diana che ha preso il posto di Valerio Taglione. Nessuno, però, ha sentito l'esplosione né ha avvertito i carabinieri. Come da copione.

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