Caserma e padiglione stracolmi
di amianto: «Al via la bonifica»

Caserma e padiglione stracolmi di amianto: «Al via la bonifica»
di Ignazio Riccio
Martedì 27 Agosto 2019, 12:00
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Ammonta a circa 40mila euro la somma che il Comune di Aversa utilizzerà per bonificare dall'amianto due importanti edifici pubblici: l'ex caserma dei vigili del fuoco, in via san Domenico, e il padiglione del vecchio manicomio civile Leonardo Bianchi, nel complesso della Maddalena. L'amministrazione comunale, guidata dal nuovo sindaco Alfonso Golia, sta portando avanti un progetto avviato dall'esecutivo uscente del primo cittadino Enrico De Cristofaro.
 
Con una determina dirigenziale è stato rettificato l'importo da destinare all'opera di bonifica, indicato in precedenza con una cifra più bassa. I contributi sono stati elargiti dalla Regione Campania e serviranno a liberare la città di Aversa dalle numerose lastre di eternit depositate all'interno delle strutture di proprietà comunale, una bomba ecologica pronta ad esplodere, e a restituire ai cittadini due spazi pubblici da utilizzare per scopi sociali. Da tempo i due immobili sono oggetto di discussioni sul futuro utilizzo. Il Leonardo Bianchi rientra in un vasto spazio che riguarda l'intero ex ospedale psichiatrico e dovrebbe essere inserito in un programma più ampio di recupero di un'area enorme, destinata ad ospitare, molto probabilmente, un grande parco o un campus universitario di medicina. Sull'ex caserma dei vigili del fuoco c'era una vecchia idea del sindaco Giuseppe Sagliocco, il quale voleva trasformarla in uffici per il giudice di pace, progetto che non è mai andato in porto. Adesso tutto è stato rimesso in discussione e sarà la nuova amministrazione comunale a decidere che uso farne.

I lavori previsti per giungere alla bonifica comprendono anche i controlli ambientali, che dovranno essere eseguiti prima, durante e al termine del procedimento di rimozione dell'amianto. Un passo avanti decisivo è stato fatto con la deliberazione del dirigente Raffaele Serpico e ora bisogna attendere i tempi previsti dall'iter burocratico. La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dall'eventualità e dalla possibilità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell'ambiente che, successivamente, possano venire inalate. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali. I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d´aria, infiltrazioni di acqua) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione o da parte degli occupanti dell'edificio, se sono collocati in aree accessibili.

La pericolosità deriva dalla struttura delle fibre, rigide e sottili, che inalate penetrano facilmente nell'interstizio polmonare. Gli anfiboli, caratterizzati da fibre rigide sono considerati il tipo di amianto più pericoloso per l´uomo. Tra le patologie più diffuse, conseguenza della propagazione delle fibre di amianto, vanno segnalate: la fibrosi polmonare, che causa l´ispessimento e indurimento del tessuto polmonare, rendendo difficoltosa l´ossigenazione del sangue.
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